Salta lo stop alle cartelle per gli imprenditori con crediti verso la pubblica amministrazione, ma resta la possibilità di bilanciare credito verso la P.A. con debito verso il fisco. Il tutto però viene assegnato ad un successivo decreto del Tesoro che dovrà individuare caratteristiche e tempi per chi dovrà indennizzare. L’aula della Camera, in seguito ai rilievi arrivati dalla Ragioneria generale dello Stato, ha dunque approvato un emendamento, su indicazione della commissione Bilancio, che riduce in parte la norma originariamente inserita nel decreto Destinazione Italia durante i lavori delle commissioni Finanze ed Attività produttive.
La rettifica, approvata la scorsa settimana, a pochi minuti dal via libera definitivo delle Commissioni, sanciva infatti per quest’anno la sospensione delle cartelle esattoriali per le aziende titolari di crediti con la pubblica amministrazione. Una norma apertamente disapprovata dalla Ragioneria, secondo la quale la sospensione avrebbe comportato ”minori entrate per il 2014 non valutate e prive di copertura finanziaria”, tali da non far avere alla disposizione ”ulteriore corso”.
La richiesta della Ragioneria Generale dello Stato era stata direttamente recepita in Parlamento. Governo e Commissione Bilancio avevano dunque deciso per una riformulazione che invece la sospensione stabiliva la compensazione tra cartelle e crediti e ”nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica”. Con lo stesso decreto il ministero del Tesoro indicherà ”gli aventi diritto, nonché le modalità di trasmissione dei relativi elenchi all’agente della riscossione”.
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