Movimentazione frequente di piccoli carichi: attività a rischio

rischio movimentazione manuale carichiMolti lavori in cui la manodopera è impegnata in catene di montaggio, assemblaggio, confezionamento, attività di cassa, ecc. richiedono l’assunzione di una posizione di lavoro fissa, cioè con poche possibilità di cambiamento e spesso associata a movimenti ripetitivi degli arti superiori. Ciò potrebbe implicare un indebolimento dei muscoli o un’infiammazione dei nervi/tendini degli arti superiori. I principali disturbi sul lungo periodo sono: senso di peso/fastidio, dolore, intorpidimento, rigidità al collo e alla schiena, formicolii, perdita di forza, impaccio ai movimenti, dolore agli arti superiori.

Movimenti ripetuti degli arti superiori: norma UNI ISO 11228-3

La UNI ISO 11228-3 è una norma internazionale adottata a livello nazionale dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Fa parte di una serie di standard internazionali che riguardano la movimentazione manuale dei carichi. Si applica specificamente ai movimenti ripetuti degli arti superiori e viene utilizzata per identificare e prevenire i rischi associati ai movimenti ripetitivi degli arti superiori, soprattutto in contesti di lavoro dove si usano strumenti o utensili, o si movimentano oggetti leggeri ad alta frequenza; ciò potrebbe infatti causare patologie da sovraccarico biomeccanico delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari. La UNI ISO 11228-3 fornisce un quadro per valutare i fattori di rischio che possono contribuire alle malattie muscolo-scheletriche quando si sollevano e si trasportano oggetti; questi fattori includono la frequenza delle attività, la durata, la posizione del corpo e la forza richiesta. La norma offre criteri per valutare il rischio e suggerisce raccomandazioni per ridurlo. E’ uno strumento prezioso e la sua applicazione può contribuire a ridurre il rischio di infortuni e migliorare le condizioni di lavoro. È importante quindi che le aziende interessate comprendano e applichino correttamente questa norma per la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti. L’allegato XXXIII del D.lgs. 81/08 fa esplicito riferimento alla ISO 11228-3, che quindi entra a ogni effetto nella normativa vigente quale uno dei riferimenti per la valutazione dei rischi a carico del Datore di Lavoro.

Mansioni con movimenti ripetitivi degli arti superiori

Il rischio da movimenti ripetitivi è presente in molti settori industriali, in agricoltura, nei servizi e nel settore artigianale. Sollevare e trasportare pesi, anche leggeri, può essere un’attività molto rischiosa sul posto di lavoro, con serie conseguenze negative a livello muscolo-scheletrico se non vengono prese le giuste precauzioni. Tra i settori coinvolti, vi sono:

  • Magazzino e logistica: confezionamento, carico/scarico di merci leggere, preparazione degli ordini;
  • Produzione leggera: montaggio di elementi leggeri su linee di produzione, movimentazione di carichi poco pesanti durante il processo produttivo;
  • Settore alimentare: confezionamento di alimenti in scatole o pacchetti leggeri, movimentazione di generi alimentari.

Si sottolinea che tali movimenti provocano una sofferenza delle strutture anatomiche, con infiammazione delle articolazioni, delle strutture vascolo-nervose, con interessamento osseo e tendineo. Si ricorda poi che l’ambito delle costruzioni è quello più compromesso, per problematiche relative a movimenti ripetuti aggravate dalla possibile co-presenza di vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio.

Valutazione del rischio da movimenti ripetitivi: il metodo OCRA

Riguardo alla valutazione del rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori, incidono fortemente alcuni fattori:

  • frequenza di azione elevata;
  • uso eccessivo della forza;
  • postura e movimenti degli arti superiori incongrui;
  • carenza di periodi di recupero.

La norma UNI ISO 11228-3 è incentrata sul metodo OCRA, che riguarda il calcolo di un indice che tiene conto di vari fattori di rischio; è la metodologia più articolata e precisa, volta a valutare attività in cui vi sono compiti ripetitivi. Considera vari fattori di rischio, come la ripetitività, la forza, la postura, la durata del turno e la presenza di pause. La valutazione dei rischi deve essere rielaborata:

  • in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute dei lavoratori;
  • a seguito di infortuni significativi;
  • quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità.

A seguito di tale revisione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate.

Disturbi fisici per i lavoratori da movimenti ripetuti

Una buona parte delle patologie denunciate all’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) è associata a mansioni in cui si effettuano movimenti ripetuti degli arti superiori; per questo motivo è bene continuare a mantenere alta l’attenzione sulle tematiche relative al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Numerose sono le patologie a carico dei vari distretti articolari. Il numero di tali malattie, in costante aumento, costituisce buona parte delle patologie professionali registrate annualmente dall’INAIL. L’esecuzione di compiti ripetitivi può inoltre recare affaticamento, scarsa produttività e alienazione, a causa di attività monotone prolungate nel tempo. Compiere determinate operazioni in modo ripetitivo può mettere a rischio strutture ossee, articolari e muscolari, determinando anche a distanza di anni l’insorgenza di veri e propri disturbi cronici. I danni per la salute a causa di movimenti ripetitivi possono essere di due generi:

  • sindromi infiammatorie muscolo-tendinee (interessano la spalla, il gomito o il distretto mano-polso);
  • sindromi da intrappolamento dei nervi periferici (ad esempio la sindrome del tunnel carpale).

Cosa sono i movimenti ripetitivi degli arti superiori?

I movimenti ripetitivi sono quelli che richiedono una ripetizione ad alta frequenza di movimenti o cicli di movimenti identici con sforzi muscolari degli arti superiori. La medicina del lavoro si è concentrata proprio sulla pericolosità per il sistema muscolo-scheletrico dei movimenti ripetitivi; in particolare, i potenziali rischi per la salute sono riconducibili a patologie da sovraccarico della spalla, del gomito, del polso e della mano, dovute a posture incongrue, a movimenti continui e ripetitivi degli arti superiori. I movimenti ripetitivi coinvolgono:

  • Braccio: non può eseguire movimenti senza interessare per intero il proprio arto. Le azioni fondamentali del braccio sono flessione, spinta, rotazione, oscillazione, circonduzione, abbassamento.
  • Avambraccio: flessione, estensione, rotazione;
  • Mano: flessione, estensione, abduzione, adduzione, circonduzione.

Movimenti ripetitivi degli arti superiori: la prevenzione

Le conseguenze dei movimenti ripetitivi e monotoni possono essere mitigate adottando misure di prevenzione. Ora andiamo a spiegare meglio. Le azioni di prevenzione del rischio a tutela della salute dei lavoratori sono le seguenti:

  • Sorveglianza Sanitaria;
  • rivalutazione dettagliata delle turnazioni e dei tempi delle lavorazioni che richiedono cicli e ritmi ripetitivi e continuativi;
  • meccanizzazione e automazione dei processi che risultano più gravosi;
  • informazione e formazione dei lavoratori.

Si ricorda che nel Testo Unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs.81/2008) all’art. 15 si prescrive che il Datore di Lavoro deve adottare le misure generali di tutela dei lavoratori che comprendono anche “il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo”. Per migliorare le condizioni di salubrità si adottano misure organizzative, quali pause, turnazione, cambiamento di mansioni anche nell’arco della giornata, ecc., idonee a ridurre il rischio. Il Datore di Lavoro deve dunque organizzare i posti di lavoro in modo da assicurare ottime condizioni di salute e sicurezza, evitando, ove possibile, movimenti ripetuti e provvedendo in caso all’automatizzazione dei compiti più gravosi. La postazione di lavoro deve inoltre essere sufficientemente ampia e priva di ostacoli. I banchi di lavoro, le sedie e gli arredi devono essere regolabili dal lavoratore secondo le proprie esigenze. Affaticamento e fenomeni micro-traumatici possono insorgere anche a causa di condizioni microclimatiche non ottimali. Basse temperature possono ostacolare la manipolazione degli oggetti; il freddo può comportare strappi. Anche una temperatura troppo alta e condizioni di eccessiva umidità possono determinare un affaticamento. Devono essere introdotti adeguati periodi di pausa o di adibizione ad attività che non richiedano significativa attività manuale, per consentire il recupero dello sforzo compiuto. Il datore di lavoro dovrà formare e informare i lavoratori sui rischi relativi ai movimenti ripetitivi; dovrà fornire ai lavoratori il corretto addestramento allo svolgimento della mansione in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nei movimenti ripetitivi e sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria. Questo è il breve decalogo per la riduzione dei rischi da movimenti ripetitivi:

  1. eseguire le azioni come insegnato;
  2. usare il più possibile entrambi gli arti;
  3. evitare di aggiungere azioni inutili, ad esempio afferrando e riafferrando più volte un oggetto prima di posizionarlo;
  4. evitare movimenti bruschi;
  5. controllare che gli attrezzi utilizzati non provochino compressioni, arrossamenti, bolle o callosità sulle mani;
  6. non prendere oggetti pesanti usando solo le dita;
  7. non accelerare il lavoro per finire prima del tempo;
  8. rivolgersi al Medico Competente aziendale quando si avvertono i primi sintomi, se legati all’attività lavorativa;
  9. mettere a disposizione degli ausili, come ad esempio sostegni per gli avambracci, nel caso di lavori di precisione o che richiedano una presa in posizione statica.