Infortuni nell’industria alimentare: quali sono le cause?
Il settore alimentare italiano è complesso e coinvolge tante attività (panificazione, produzione della pasta, lavorazione delle carni, ecc.); non mancano dunque gli eventi infortunistici correlati a diversi aspetti, come l’uso di macchine e attrezzature da lavoro. Gli infortuni possono essere dovuti all’esposizione a macchinari, impianti elettrici, sostanze chimiche o incendi. Le cause degli incidenti derivano spesso dal mancato rispetto delle regolamentazioni, da un’errata manutenzione degli ambienti, dalla disorganizzazione del lavoro, da macchine non funzionanti o mal utilizzate. E’ importante per il Datore di Lavoro conosca i propri obblighi di legge e li assolva per ridurre al minimo il rischio di spiacevoli avvenimenti ed evitare sanzioni in caso di controlli.
Settore food e infortuni sul lavoro: i dati INAIL
I dipendenti dell’industria alimentare devono fare i conti con un elevato rischio di infortuni. Ad attestarlo sono le statistiche INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), che risarcisce gli incidenti avvenuti sul posto di lavoro o nel percorso per raggiungerlo (infortunio in itinere). Nel settore alimentare sono molto frequenti contusioni, distorsioni e ferite, spesso da taglio o provocate dai macchinari. In particolare, nell’ambito dei prodotti da forno, circa il 38% degli infortunati ha un’età compresa tra i 35 e i 49 anni e la mano e le dita sono le parti più sollecitate e più lesionate. Le attività più colpite sono quelle della lavorazione delle carni, della produzione di prodotti da forno e dell’industria lattiero-casearia. Sono coinvolti maggiormente: panettieri, pasticceri, macellai, operai addetti a macchine confezionatrici, personale addetto all’imballaggio e al magazzino. I lavoratori sono esposti inoltre a diverse malattie professionali, derivanti dall’utilizzo di macchine, esposizione a sostanze pericolose, rumore, movimentazione manuale dei carichi e movimenti ripetitivi; si pensi, ad esempio, a dermatiti allergiche, asma bronchiale, sindrome del tunnel carpale, disturbi muscolo-scheletrici, ecc.
Corso SAB obbligatorio per il settore food
Per gli imprenditori che devono aprire un’attività nell’ambito alimentare è obbligatoria la frequenza al corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande). Il percorso formativo è volto ad apprendere nozioni nell’ambito della sicurezza degli alimenti e la manipolazione degli stessi, l’igiene sul lavoro e gli aspetti burocratici per avviare un’attività commerciale. L’obiettivo è fornire i principi indispensabili per la gestione a 360° dell’azienda. Al termine del corso viene rilasciato un’attestazione con validità nazionale, da parte della Regione Lazio. E’ incluso il corso HACCP, per addetti alla manipolazione degli alimenti. Sono coinvolti, quindi: bar, ristoranti, birrerie, pizzerie, macellerie, frutterie, gelaterie, piadinerie, supermercati, panifici, ambulanti di generi alimentari, ecc.
Lavoro isolato e telesoccorso per le emergenze
Per minimizzare i rischi associati alla sicurezza dei lavoratori è necessario prevedere un percorso di addestramento al fine di renderli in grado di operare al meglio. La formazione è importante nel caso in cui un lavoratore si ritrovi ad affrontare situazioni nelle quali non può richiedere assistenza da parte di altre persone. L’addestramento serve a mitigare le situazioni di panico quando si praticano determinate operazioni in modo isolato. Al fine di un arricchimento generale della memoria aziendale è indispensabile tenere traccia anche dei “quasi incidenti”, situazioni particolari che non scatenano emergenze ma che potrebbero trasformarsi in veri e propri incidenti. I lavoratori che operano in modo isolato è bene che siano provvisti di sistemi di telesoccorso per la segnalazione di emergenze; questi dispositivi permettono di inviare allarmi in caso di uomo a terra, immobilità, tramite sos manuale per la richiesta di soccorso. È indispensabile scegliere il dispositivo più adatto e che assolva al concetto di massima sicurezza.
Movimentazione manuale dei carichi nel settore alimentare
Molte delle attività proprie del settore alimentare richiedono operazioni di movimentazione manuale di carichi: sollevare pentole e tegami pieni oppure cestelli di lavastoviglie, portare pile di piatti, sono situazioni che mettono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori. La maggior parte dei disturbi muscoli scheletrici interessano la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori, ma possono anche colpire gli arti inferiori. Cosa fare?
- utilizzo ove possibile mezzi meccanici come carrelli a due o a quattro ruote;
- adeguata formazione sulla corretta movimentazione dei carichi;
- acquisto dai fornitori di carichi più leggeri e quantità più ridotte;
- idoneo stoccaggio delle merci su scaffali;
- uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI).
Alberghi e ristoranti: la prevenzione degli infortuni
Ora ci soffermiamo sull’ambito alberghiero e della ristorazione. Esistono quattro gruppi di problemi tipici di questi settori che favoriscono il verificarsi degli infortuni:
- spazi ridotti;
- urgenze (soprattutto durante il servizio in sala e in cucina);
- difficoltà a comunicare con il personale straniero;
- carente formazione professionale.
Questi sono gli infortuni più frequenti:
- scivolamenti;
- tagli;
- bruciature.
Alcune misure preventive sono le seguenti:
- le attrezzature e gli impianti devono essere in regola dal punto di vista della sicurezza;
- nella costruzione di nuovi edifici e in occasione di ampliamenti o modifiche importanti, attenersi alle prescrizioni tecniche della sicurezza;
- verificare che in azienda venga impiegato solo personale ben istruito all’utilizzo delle macchine in dotazione;
- organizzare l’attività lavorativa in modo preciso e chiaro;
- l’illuminazione deve essere adeguata;
- i pavimenti e le scale devono essere concepiti in modo da impedire scivolamenti (rivestimenti antiscivolo, corrimani, ecc.);
- indossare calzature appropriate;
- badare ad una pulizia meticolosa dei pavimenti (un pericolo potenziale sono infatti i pavimenti bagnati o sporchi di olio).
In questo modo si possono creare le premesse affinché il lavoro affidato venga eseguito in modo sicuro. Zone di lavoro e situazioni con pericoli d’infortunio potrebbero inoltre essere: l’ingresso della merce in azienda, la fase di preparazione della merce, la cucina e il servizio dei ai tavoli.
Sicurezza delle macchine nei panifici e nelle pasticcerie
Cosa potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori nei panifici e nelle pasticcerie? L’utilizzo di:
- forni;
- friggitrici;
- impastatrici;
- mescolatore planetario;
- sfogliatrice;
- formatrice;
- pressa spezzatrice;
- macinapane;
- linee di confezionamento.
Quali sono gli aspetti da considerare per la sicurezza delle macchine?
- stabilità: fissare la macchina al pavimento per impedire movimenti e vibrazioni che possono mettere a rischio la stabilità;
- elementi mobili: devono essere presenti le protezioni opportune;
- organi di trasmissione del moto: devono essere racchiusi nella macchina (o comunque al riparo);
- dispositivi di comando: devono essere palesemente riconoscibili, di semplice azionamento, protetti contro gli azionamenti accidentali;
- visibilità della zona operativa: deve essere garantita all’addetto la piena visuale della zona operativa del macchinario;
- impianto elettrico di bordo macchina: deve essere a norma (in caso di interruzione dell’energia elettrica, la macchina non deve mettersi in moto al ripristino della tensione);
- proiezione di materiali: devono essere presenti schermi in grado di contrastare l’eventuale proiezione di materiali che può scaturire dalle diverse lavorazioni;
- presenza di elementi pericolosi (ad esempio perché scottano): devono essere indossati guanti resistenti alle alte temperature;
- presenza di specifica segnaletica tecnica di pericolo.
Infortuni nei supermercati: come evitarli?
La salute e la sicurezza dei lavoratori nei supermercati e nella grande distribuzione organizzata sono messe ogni giorno a dura prova: dall’arrivo e lo scarico delle merci, alla loro disposizione nei magazzini e sugli scaffali, i dipendenti possono essere esposti a rischi non indifferenti. Chi opera all’interno di supermercati può inoltre svolgere la propria attività in modo totalmente o parzialmente isolato a causa di:
- orari e turni di lavoro tali per cui un lavoratore è da solo;
- reparti isolati (il lavoratore si trova in aree non presidiate da nessuno).
È bene soffermarsi sul concetto di lavoro in isolamento; infatti non è sufficiente che nello stesso ambiente siano presenti più lavoratori per eliminare la situazione di isolamento. Anche se sono presenti molte persone, non è detto che ci sia una sorveglianza reciproca. Un lavoratore è isolato quando durante lo svolgimento della propria mansione si ritrova anche per breve tempo a non essere in contatto con nessun altro collega o Datore di Lavoro. In molti casi, anche la sola presenza di clienti nello stabile non aiuta ad alleviare tale situazione di disagio; infatti non è detto che un cliente sappia gestire una criticità. Da parte del Datore di Lavoro deve essere effettuata un’analisi del rischio, per individuare chi sono i lavoratori isolati, le situazioni in cui si presenta il fattore isolamento. Possibili infortuni nel settore della distribuzione e nei supermercati si hanno durante l’esecuzione di:
- lavori manuali con e senza attrezzi;
- inciampi, scivolamenti e cadute;
- movimentazione delle merci con agevolatori;
- manutenzione e pulizia;
- allestimento delle merci.
Una bottiglia d’olio che cade a terra e si frantuma, residui di cibo sul pavimento, ghiaccio del banco pesce che si scioglie, pavimenti bagnati per operazioni di pulizia, ecc. sono tutti eventi che si verificano spesso all’interno di un supermercato. Lavoratori e clienti sono dunque a rischio scivolamento.