Dolore articolare e malattia professionale
Negli ultimi anni si è riscontrato in Italia un incremento delle patologie professionali correlate in particolar modo ai movimenti ripetitivi degli arti superiori, alla movimentazione manuale dei carichi e più in generale alle posture non corrette.
Il disturbo degli arti superiori da lavoro, indicato con l’acronimo RSI (Repetitive Strain Injury), è correlato ad un sovraccarico a livello dei muscoli, tendini e i nervi delle braccia e la parte alta della schiena. Un dolore articolare è fastidioso e si localizza all’interno di una o più articolazioni del corpo.
Dolori muscolo-scheletrici (DMS) legati alla mansione svolta sono molti comuni e le malattie professionali che ne derivano costituiscono dei costi per i datori di lavoro. I componenti delle articolazioni delle braccia (tendini, nervi, vasi sanguigni ecc.) hanno la capacità di attuare dei movimenti con una soglia limite di velocità, di durata, di applicazione di forza, ecc.
I disturbi muscoloscheletrici si sviluppano dunque quando non si ha equilibrio tra la capacità fisica delle nostre braccia e le forze che agiscono sul corpo.
Si va da dolori di lieve entità fino ad affezioni gravi che non consentono di andare al lavoro e che necessitano di cure mediche. Potrebbero anche comportare invalidità permanenti, costringendo il soggetto affetto ad abbandonare il lavoro.
Tali patologie vanno denunciate all’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.
Cause
Un eccessivo stress fisico sul lavoro e movimenti ripetitivi (ad alta frequenza) mettono a dura prova i muscoli e le articolazioni.
I lavoratori dovrebbero fare delle pause: i tempi di recupero sono fondamentali.
Diversi sono i settori lavorativi interessati; si pensi ad esempio all’uso dei coltelli nelle cucine, come anche l’utilizzo di tastiera e mouse per chi lavora al pc, o ancora gli operai delle catene di montaggio.
Sono a rischio baristi, magazzinieri, cuochi, camerieri, gelatai e tutti i lavoratori che utilizzano attrezzature vibranti o che svolgono attività di precisione (2-3 mm); l’uso di dispositivi di protezione individuali (DPI) non adeguati, attrezzi che richiedono compressioni, come anche lavori che costringono a mantenere posizioni fisse, potrebbero recare danni agli arti superiori.
Bisogna includere anche le persone esposte a condizioni climatiche avverse, esposte a temperature elevate o che operano al freddo, oppure che manipolano oggetti caldi/freddi (fornai, operai edili, addetti alle celle frigorifere, ecc.). L’entità del carico che si sposta, la modalità di spostamento, la frequenza dei gesti sono tutti aspetti che incidono sui possibili danni.
Le conseguenze sulla salute dipendono anche da fattori di rischio individuali, quali sesso, età, fumo, eventuali traumi o fratture pregresse, stato ormonale e condizioni psicologiche.
Come prevenire?
Una postura corretta, la riduzione del tempo dei lavori in cui si sollevano pesi eccessivi o si effettuano movimenti ripetitivi, aiutano a prevenire possibili disturbi muscolo-scheletrici.
Sono da evitare movimenti bruschi; si consigliano inoltre esercizi di stretching e appositi massaggi. I lavoratori devono fare attenzione ad eventuali dolori e stanchezza.
Per quanto riguarda la postura, si deve evitare di curvare le spalle e mettere la testa in avanti.
Praticare attività fisica regolare, avere un sonno adeguato, bere acqua in quantità sufficiente e non fumare, sono piccoli accorgimenti che aiutano a migliorare la robustezza dei muscoli colpiti e a rilassarli.
Cosa devono fare le aziende
I datori di lavoro devono valutare i fattori di rischio in azienda che potrebbero causare a lungo andare patologie professionali. Le aziende devono mettersi in regola per stare in sicurezza!
A tal riguardo la valutazione dei rischi correlati al movimento ripetitivo delle braccia e delle mani occupa un ruolo importante.
Devono essere coinvolte tutte le figure che tutelano i lavoratori in materia di salute e sicurezza:
- Datore di lavoro
- RSPP (responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
- RLS (Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza)
- Medico Competente aziendale
Tale analisi è volta ad individuare adeguate misure da intraprendere (con ordine di priorità).
La prevenzione deve tener conto anche dei cambiamenti tecnologici, specialmente per le attrezzature e i processi produttivi. Macchinari e attrezzature adottate devono rispettare i principi ergonomici ed essere adatte alle mansioni da svolgere. I lavoratori devono essere informati inoltre su tutte le corrette procedure di lavoro da eseguire e su come evitare i rischi.
Patologie più comuni
La sindrome più conosciuta è quella del tunnel carpale, che si manifesta con dolore e sensazione di formicolio al polso e alla mano (peggiora con il tempo se viene trascurata); ce ne sono tante altre:
- La sindrome da intersezione, che reca dolore al braccio e all’avambraccio;
- La tenosinovite stenosante, in genere conosciuta come “dito a scatto”, si manifesta con dolore e gonfiore;
- L’epicondilite, che riguarda un dolore localizzato all’epicondilo, rendendo faticosi o impossibili (quando è molto grave) alcune azioni quotidiane come ruotare la maniglia di una porta o versare da bere in un bicchiere;
- La sindrome del tunnel radiale, che si manifesta con un fastidio al gomito posterolaterale.
Sintomi iniziali
Le patologie degli arti superiori possono manifestarsi con i seguenti sintomi:
- dolore frequente all’altezza del collo, delle spalle, parte alta della schiena, polsi o mani;
- sensazione di formicolio, mani fredde o mancanza di sensibilità;
- senso di debolezza e affaticamento;
- muscoli delle braccia e delle spalle che si presentano duri e rigidi al tatto;
- difficoltà a sdraiarsi comodamente a letto.
Tali segnali possono essere dovuti a zone apparentemente senza alcun collegamento; si pensi ad esempio ad un fastidio alle mani dovuto ad un nervo compresso sulla spalla.
Stress e dolori muscolari
Alcuni studi attestato una correlazione tra stress e tensioni muscolari.
Lavoratori sotto stress, affetti da ansia e altri problemi psicologici (dovuti anche alla realtà lavorativa svolta), sono più soggetti a sintomi dolorosi in merito.
Il sistema nervoso gioca un ruolo importante, rendendo i muscoli sempre tesi e rigidi.
Tensioni e dolori muscolari sono infatti tipici sintomi di uno stato di stress, che si può manifestare con mal di testa, vertigini, eccessiva stanchezza, problemi di stomaco.
Questi sono tutti segnali che il nostro corpo ci invia per farci capire che stiamo in una situazione di pericolo. Spesso però non è l’evento di per sé che reca stress ma il modo in cui noi lo viviamo.
Tutti i giorni alcune categorie di lavoratori si ritrovano ad assumere posture fisse e prolungate nel tempo che a lungo andare potrebbero recare danni alla salute.
Uno stato di stress può favorire una postura scorretta: questa è infatti particolarmente legata al nostro stato psicologico. Ad esempio una persona un po’ triste tenderà ad avere le spalle chiuse, mentre chi è pieno di sé camminerà a testa alta.
L’ansia dunque può essere causa di patologie anche alla schiena (tende ad incurvirsi).
Dolore alla spalla: perché?
Spesso si tratta di un semplice fastidio, ma potrebbe comportare la perdita della funzionalità dell’arto superiore (viene compromessa l’intera attività). Si manifesta il più delle volte con rigidità articolare. Dalla spalla il dolore potrebbe espandersi verso il collo e il torace.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un semplice affaticamento ed è necessario un po’ di riposo. A volte i sintomi possono essere generati da patologie che interessano le articolazioni, muscoli e strutture ossee circostanti (tendili, legamenti, ecc.).
La spalla fa inoltre da collegamento tra il braccio e il torace, ed è costituita da tre ossa: l’omero (costituisce lo scheletro del braccio), la scapola (parte posteriore della spalla) e la clavicola (posta nella parte anteriore). Un dolore può essere recato da traumi come fratture, lussazioni, ecc. Molto ricorrenti sono i problemi al collo che vanno purtroppo a raggiungere la parte alta della schiena oltre gli arti superiori.
La causa più frequente di un disturbo alla spalla è una tendinite che, in fase avanzata, va a limitare alcune attività quali guidare, scrivere con la tastiera del pc, ecc.
Terapia
I dolori osteoarticolari possono avere una durata transitoria, risolvendosi alcune volte anche spontaneamente con il passare del tempo. Tuttavia, se diventano di tipo cronico è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista, in modo da ottenere una diagnosi precisa. A seconda della causa che comporta il disturbo articolare, sarà indicato un trattamento specifico e volto ad alleviare o eliminare totalmente il problema.
Devono essere coinvolti al fine di una terapia efficace diversi professionisti, quali terapisti, fisioterapisti, fisiatri, medici.
Vediamo cosa si potrebbe fare in caso di disturbi agli arti superiori:
- Se si tratta di un dolore alle mani, è necessario per un periodo di tempo interrompere totalmente o parzialmente l’attività a rischio;
- Potrebbero essere utili appositi tutori ortopedici;
- I farmaci antinfiammatori vanno a ridurre il gonfiore oppure medicinali antiepilettici come il gabapentin agiscono in caso di dolore neuropatico;
- La Soft tissue therapy consiste del decomprimere la zona circostante a quella danneggiata da sforzi ripetuti, andando a migliorare la circolazione e consentendo la guarigione;
- Il biofeedback è un metodo psicofisiologico che può essere adottato per alleviare la tensione muscolare;
- I massaggi effettuati da un terapista sono molto utili;
- Per dolori meno acuti potrebbe essere d’aiuto lo stretching;
- Si ricorre alla chirurgia soltanto come ultima scelta, anche perché non sempre è efficace.