Corsi amianto obbligatori: chi deve frequentarli?

formazione amianto roma videoconferenzaL’amianto (o asbesto) è stato impiegato in passato in tantissime attività lavorative, soprattutto in ambito edile. Ha una consistenza fibrosa; la sua esposizione potrebbe comportare forme tumorali, data la natura cancerogena. Mischiato con il cemento, dà luogo ad una matrice cementizia (eternit). I rischi per la salute dei lavoratori sono generalmente di tipo respiratorio, a causa dell’inalazione delle microscopiche fibre di amianto presenti nell’aria.

E’ vietato produrre manufatti in amianto?

L’amianto è stato in passato impiegato nell’edilizia e nel settore dei trasporti poiché resistente alle alte temperature, all’usura e all’azione degli agenti chimici; risulta anche perfetto come isolante acustico. E’ stato spesso utilizzato sotto forma di composito fibro-cementizio (noto come “Eternit”). In Italia legge n° 257 del 1992  vieta la produzione e la vendita di manufatti contenenti amianto. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono 100.000 le vittime annuali nel mondo, con una spesa sanitaria non indifferente. Negli edifici realizzati prima del 1992, molto probabilmente è presente amianto. In tutto il mondo sono 62 i Paesi che hanno messo al bando l’amianto. È impossibile ad occhio nudo ricercare la sua; deve essere analizzato il campione in questione.

Perché l’amianto è pericoloso per l’uomo?

Diverse sono le malattie amianto-correlate ed interessano principalmente l’apparato respiratorio (anche a distanza di diversi anni dall’esposizione). Il problema è che tali fibre s’insidiano nei polmoni, provocando ad esempio l’asbestosi, il mesotelioma pleurico e neoplasie polmonari. Il lavoratore potrebbe dunque accusare tosse, insufficienza respiratoria, dolore toracico proprio a causa dell’esposizione ad amianto. I principali disturbi sono:

  • L’asbestosi: colpisce i polmoni comportando sul lungo periodo problemi respiratori.
  • Il tumore ai polmoni: non è detto che si manifesti solo nei soggetti esposti per lunghi periodi ad amianto; il rischio si ha anche per brevi esposizioni.
  • Il mesotelioma pleurico: è un tumore maligno della pleura (membrana che riveste il polmone).
  • Placche pleuriche: sono lesioni (cicatrici) della pleura e, in genere, non hanno un decorso maligno e non incidono sull’attività polmonare.

Amianto compatto e amianto friabile: qual è più pericoloso?

Vi sono due tipologie di amianto: compatto e friabile. I materiali in amianto compatto sono quelli più comuni e contengono il 10-40% di amianto; sono meno pericolosi di quelli contenenti amianto friabile (possono essere maneggiati facilmente). È indispensabile indossare dispositivi di protezione individuali (DPI), come tute, guanti, mascherine, ecc. durante le attività di smaltimento amianto. I DPI per le vie respiratorie devono essere dotati di un livello di protezione adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. L’amianto friabile può contenere anche il 100% di amianto ed è quindi altamente pericoloso.

Formazione per addetti allo smaltimento amianto

I lavoratori delle aziende in cui vi è esposizione ad amianto devono frequentate specifici corsi per addetti allo smaltimento amianto, in base alla Legge 27/03/1992 n. 257, al D.P.R. 08/08/1994 e al D.Lgs.81/08; devono essere seguite almeno 30 ore (50 per i coordinatori amianto). L’attestato è rilasciato dalla Regione, dopo il superamento di un esame finale. Per la partecipazione è necessario avere almeno 18 anni, la licenza media e comprendere l’italiano. L’aggiornamento è quinquennale e prevede 8 ore di formazione. Gli attestati sono validi su tutto il territorio nazionale. L’aggiornamento può essere seguito interamente a distanza. La prima formazione invece può essere svolta in videoconferenza solo per il 50%, il resto deve essere completato in aula. I lavoratori, tramite i corsi di formazione, vengono a conoscenza delle caratteristiche dell’amianto e dei danni sull’uomo, incluso l’effetto sinergico del tabagismo, delle tipologie di prodotti che possono contenere tale elemento, delle attività che possono comportare un’esposizione all’amianto e dunque delle misure preventive al riguardo. Devono essere apprese le procedure di lavoro per operare nel massimo della sicurezza, incluse quelle da adottare in caso di emergenza.

Valutazione del rischio amianto: un obbligo del Datore di Lavoro

Il Datore di Lavoro deve effettuare la valutazione del rischio amianto, negli ambienti in cui questo è presente; dai risultati dell’analisi si mettono in atto dunque le opportune misure preventive per minimizzare l’esposizione al di sotto del valore limite. L’obiettivo è garantire un ambiente di lavoro sicuro per chi vi opera, prevenendo eventuali danni per la salute a lungo termine. In caso di patologie causate dall’amianto è possibile un risarcimento da parte dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro); per questo motivo, è fondamentale un monitoraggio costante della situazione nel luogo di lavoro. Monitorare l’esposizione all’amianto nelle aziende è fondamentale: bisogna verificare periodicamente la presenza di amianto negli impianti e nelle strutture, per rilevare eventuali criticità. Ciò è volto ad evitare gravi conseguenze per la salute dei lavoratori. Il Datore di Lavoro compie di nuovo la valutazione ogni qualvolta si riscontrino mutamenti che possono implicare un cambiamento considerevole dell’esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto. Nei casi previsti dalla normativa vigente, la concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o da manufatti contenenti amianto deve essere minimizzata.

Attività esposte ad amianto: misure preventive e protettive

Nelle aziende in cui i lavoratori sono esposti ad amianto:

  • effettuare la valutazione del rischio amianto;
  • sottoporre i lavoratori a visite mediche aziendali;
  • i lavoratori devono ricevere una formazione in merito, con periodicità pari a 5 anni;
  • limitare il numero dei lavoratori esposti;
  • indossare appositi DPI;
  • pulire regolarmente i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto;
  • l’amianto o i materiali che contengono amianto devono essere imballati in modo opportuno;
  • rimuovere i rifiuti in modo celere in appositi imballaggi chiusi con etichetta indicante che contengono amianto (devono essere trattati in conformità alla vigente normativa sui rifiuti pericolosi);
  • contrassegnare con appositi cartelli (“attenzione amianto”) le zone a rischio;
  • in determinati luoghi, l’accesso è riservato solo ai lavoratori che vi debbano operare;
  • dedicare delle zone speciali che consentano agli operai il consumo di alimenti e bevande senza rischio di contaminazione da polvere di amianto;
  • gli abiti da lavoro devono essere riposti in un luogo differente da quello destinato agli indumenti quotidiani;
  • disporre di impianti sanitari con docce, in caso di attività in ambienti polverosi.

I lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto possono essere effettuati solo da specifiche imprese.

Sorveglianza sanitaria per lavoratori esposti ad amianto

La sorveglianza sanitaria è l’attività esercitata da parte del Medico del Lavoro, con il fine di esprimere un giudizio d’idoneità in merito alla specifica mansione svolta dal lavoratore. Riguarda dunque visite mediche aziendali volte a constare eventuali malattie amianto correlate. Rappresenta un importante mezzo previsto dal D.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. a tutela della salute dei lavoratori. Nello specifico, al Titolo IX “Sostanze Pericolose” è prevista l’adozione di tale misura per la protezione dei lavoratori a contatto con le fibre di amianto.