Scarpe da lavoro: come mettersi in sicurezza?

Scarpe da lavoroLe scarpe antinfortunistica sono importanti dispositivi di protezione individuale che tutelano i lavoratori da possibili rischi: traumi, corrente elettrica, ustioni e contatto con agenti chimici pericolosi. Vengono utilizzate nel caso di attività in ambienti potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei piedi.
Il loro scopo è ovviamente quello di evitare possibili infortuni o, quanto meno, di ridurre i danni provocati da un incidente. Sono indispensabili per affrontare al meglio i rischi legati alla propria mansione. Sceglierle nel modo giusto è una priorità imprescindibile: consulta il nostro shop online e ordina quelle migliori! La Labor Security srl offre prodotti di qualità a prezzi eccezionali.

Quando è obbligatorio indossarle?

Specialmente quando si lavora in cantiere o con attrezzature e macchinari intrinsecamente pericolosi, non sono solo utili, ma giustamente obbligatorie.
Devono essere fornite gratuitamente da parte dell’azienda ai lavoratori, che ne fanno un uso personale e devono conservarle in perfetto stato.
In genere vengono associate al settore edile, agricolo, trasporti, ecc.; esistono però altre professioni in cui sono adottate: ad esempio gli addetti alla ristorazione (soprattutto se all’interno di cucine), i magazzinieri, gli elettricisti, gli autisti e tutti coloro che operano in presenza di liquidi devono obbligatoriamente indossarle.

Quali scarpe devo scegliere?

Un tempo esteticamente non erano sempre piacevoli, ma oggi questi dispositivi di protezione individuale vengono progettati in modo da soddisfare gli utenti che le indossano.
Le scarpe vanno scelte in base alla mansione e i lavoratori sono obbligati ad indossarle qualora il datore di lavoro le fornisca; che ci piacciano o no bisogna portarle.
Ce ne sono per tutti i gusti ed esigenze lavorative. Quando si parla di sicurezza l’aspetto estetico passa in secondo piano, senza però essere tralasciato.
Per effettuare una scelta si deve tener conto dei seguenti aspetti:

  • la misura deve essere corretta per garantire confort al piede;
  • la suola deve essere in grado di assorbire facilmente il sudore in particolar modo nei periodi estivi;
  • devono essere progettate con materiale il più traspirante possibile;
  • devono essere impermeabili, in base al tipo di lavoro;
  • flessibilità al punto giusto;
  • devo essere studiate con proprietà tali da impedire a qualsiasi corpo esterno di penetrare;
  • il materiale deve essere leggero ma allo stesso tempo garantire protezione;
  • assenza di cuciture o parti che potrebbero recare fastidi al piede;
  • devono consentire stabilità, dunque allo stesso tempo possedere una certa rigidità;
  • devono assorbire l’energia della suola all’altezza del tallone;
  • possibilità di utilizzo su pavimenti scivolosi.
La classificazione europea

Le scarpe antinfortunistica seguono le indicazioni della norma UNI EN 20345.
Ogni tipologia è contrassegnata con la “S” di “Safety” e numeri o lettere che stanno ad indicare caratteristiche specifiche.

  • SB: assicurano la sicurezza di base, con puntale in acciaio, con capacità di assorbimento di circa 200 joule di carico;
  • S1: antistatiche, antiscivolo con eccellente traspirazione;
  • S1P: come le precedenti, ma con lamina antiperforante;
  • S2: offrono protezione anche per l’avampiede, impermeabilità, con caratteristiche delle S1 (senza suola antiperforante);
  • S3: calzature S2, con in aggiunta la lamina antiforo;
  • S4: adatte per presenza evidente di acqua, con rinforzo sul puntale (senza lamina);
  • S5: stesse caratteristiche delle S4, con in aggiunta la lamina antiforo (hanno ottime prestazioni).
Tipologie e destinazioni d’uso

In quali contesti sono utili?

  • quelle SB sono impiegate generalmente nei bar, laboratori, settore alimentare e farmaceutico;
  • la tipologia S1 è adatta ad esempio ai magazzinieri e gli operai meccanici;
  • le scarpe S2, resistenti all’acqua, sono adatte a tutti coloro che svolgono attività all’aperto;
  • le S3, offrendo le stesse caratteristiche delle S2 ma con in più la lamina antiperforante, risultano particolarmente adatte per lavori in ambito agricolo ed edile;
  • per quanto riguarda le S4 e le S5, vengono acquistate ad esempio in ambito zootecnico e per impianti di lavaggio.
Quanto dura una scarpa?

Non esiste una durata standard. Ciò dipende dall’utilizzo che se ne fa, dalla frequenza con cui viene indossata e dalle condizioni lavorative.
Si sottolinea però che come tutti i dispositivi di protezione individuali, vi è una data di scadenza che copre un periodo che va dai 12 ai 18 mesi.
L’usura è costante (c’è sempre, anche se non è evidente) e, con il passar del tempo, vi è il rischio di rottura. Il materiale di cui è composta la calzatura va incontro infatti al deterioramento.
È importante sostituirla dopo ogni evento traumatico, che ha comportato ad esempio la perforazione della suola o lo schiacciamento del puntale.
Non può essere indossata a vita: prima o poi arriva il momento di cambiarla!
Generalmente si consiglia di non utilizzarla per più di sei mesi, ma ciò vale per chi ne fa un uso continuativo.

Materiale della scarpa antinfortunistica e mansioni

Osservando una scarpa di sicurezza è possibile analizzare i diversi elementi con le relative funzioni.
Per lavori in luoghi gravosi sono necessari materiali robusti, con un certo livello di flessibilità che rende la calzatura comoda oltre che essere in grado di proteggere l’operatore da eventuali infortuni sul lavoro.
Alcuni modelli potrebbero presentare parti in acciaio, in ferro o ricavate dalla lavorazione di altri metalli, ma questo influisce sulla comodità, al punto che a distanza di qualche ora i piedi più sensibili avvertono un certo disagio.  La superficie della calzatura, inoltre, potrebbe essere rivestita esternamente da pelle o ecopelle; per il puntale vengono utilizzati acciaio e alluminio.
Per quanto riguarda le suole, spesso sono progettate a base di poliuretano espanso o di materiale in gomma ad alto contenuto di nitrati.
Dal momento che i lavoratori obbligati ad indossare le scarpe antinfortunistica sono tanti ed esposti ad attrezzature e pericoli diversi, di calzature ce ne sono di tante tipologie, che si adattano alle varie professioni. Alcune categorie di lavoratori, che non sono esposti di certo come gli edili ad elevati livelli di rischio, possono indossare modelli dalla pelle scamosciata, optando dunque su qualcosa di più comodo e leggero: rientrano gli autisti e il personale all’interno di magazzini.
Gli elettricisti devono invece indossare scarpe con presenza di uno scarico a terra nelle suole e verificare che siano confezionate mediante materiale amagnetico.
Le calzature del settore edile saranno dunque diverse da quelle dell’ambito della ristorazione (molto più comode). Per gli operai edili ad esempio dovranno essere acquistare scarpe tali da proteggerli da eventuali cadute di oggetti pesanti sui piedi e schiacciamenti.
Si fa presente che per gli elettricisti non devono essere indossate articoli contenenti parti in metallo. Ad ogni lavoratore deve essere fornita la scarpa opportuna!

Il colore: quale preferire?

Il colore della scarpa può essere scelto in base al tipo di ambiente di lavoro.
Le statistiche confermano quanto segue:

  • per l’edilizia in genere si preferiscono calzature beige, perché tale colore si adatta bene alla presenza di polvere e cemento, in modo da essere meno evidenti possibili (camuffa la presenza dello sporco);
  • gli addetti ai magazzini e gli autisti scelgono invece colori più scuri che meglio si adattino al loro contesto lavorativo.
In cosa consiste la manutenzione delle scarpe

Le scarpe antinfortunistiche fanno parte ormai di diversi mestieri.
Dal momento che vengono utilizzate costantemente, devono essere curate e mantenute in buono stato, per far sì che le loro prestazioni siano sempre ottimali.
La manutenzione delle scarpe di sicurezza consiste principalmente nella pulizia (le aziende devono acquistare prodotti facili da pulire).
Più o meno ogni giorno dovranno essere rimossi residui di sporcizia che si trovano nella parte superficiale della scarpa oppure che sono penetrati all’interno della stessa (potrebbero con il tempo deteriorala).
Occorre invece un accurato controllo periodico per le scarpe antinfortunistiche, in merito a tutte le parti, in modo tale da garantire l’integrità della calzatura e dunque la continuità della protezione.
In caso di usura il prodotto deve essere sostituito.

Puntale, rivestimento interno, lacci e soletta

Vi sono diversi puntali: in acciaio, alluminio o materiale plastico.
Per quanto riguarda il materiale superiore della scarpa, deve essere scelto basandosi sui diversi usi (antiscivolo, permeabilità all’acqua, resistenza a temperature molto elevate).
Il materiale di rivestimento interno della scarpa, che è a contatto con il piede, deve invece essere traspirante, confortevole e garantire un buon livello di resistenza all’abrasione.
La protezione a livello del tallone avviene tramite carta, cuoio rigenerato, foglio termoplastico oppure gomma termoplastica.
Deve esserci attenzione anche nella scelta dei lacci: è importante che siano elastici, per offrire maggiore flessibilità nel corso della giornata.
Si devono adattare al piede, che durante la giornata si potrebbe gonfiare. Passiamo ora alla soletta; fa da collegamento tra l’albero e la suola e può essere realizzata in fibre di pasta, cuoio, materiali non tessuti. Deve garantire la resistenza al contatto ed evitare l’umidità.
Alcuni operai lavorano con una soletta rimovibile una per migliorare il confort e l’assorbimento degli urti; questa deve essere traspirante, in grado da impedire all’umidità di penetrare nella scarpa e asciugarsi rapidamente. La suola è infine generalmente costituita da poliuretano (PUR), poliuretano termoplastico (TPU) e gomma, in base alle esigenze dell’attività svolta.
Si fa presente che gli articoli con suole in gomma sono ottimi per i campi di applicazione in cui è necessario proteggersi dal punto di vista termico o chimico.