Movimentazione manuale dei carichi e patologie cardiovascolari

Lavoro e patologie cardiovascolari: come prevenire?

sorveglianza sanitaria movimentazione carichi romaA livello mondiale, e soprattutto nei Paesi con uno stile di vita prettamente occidentale, le patologie cardiovascolari sono la principale causa di decesso. L’abuso di fumo, alcol e droghe, la sedentarietà e un’alimentazione non equilibrata favoriscono l’insorgere di tali patologie. Al momento dell’assunzione, sarebbe opportuno non adibire persone con patologie cardiovascolari ad attività che espongano, ad esempio, a movimentazione manuale dei carichi. Diversi studi dimostrano inoltre un rapporto tra stress, eccessivo carico di lavoro e il rischio di patologie cardiovascolari. Una strutturazione sensata dell’organizzazione del lavoro e il ricorso alla visita medica aziendale da parte del Medico del Lavoro può migliorare la prevenzione delle conseguenze negative per la salute dei lavorati.

Spostamento dei carichi: i rischi per il cuore e la pressione

Gli sforzi fisici lavorativi aumentano il consumo di energia e il fabbisogno di ossigeno nel sangue; quest’ultimo è reso possibile grazie all’attività del cuore. Durante uno sforzo la frequenza cardiaca aumenta; la frequenza a riposo e quella sotto sforzo dipendono dall’allenamento. Quando si compie uno sforzo aumenta la pressione sanguigna. Si fa presente che qualora in azienda vi siano dipendenti con disturbi cardiocircolatori, dovranno effettuare accertamenti cardiologici, per la valutazione della possibilità di eseguire sforzi sul posto di lavoro. La movimentazione manuale dei carichi potrebbe aggravare patologie cardiache già esistenti, ma anche compromettere l’apparato muscolo-scheletrico. Allo sforzo fisico potrebbe essere inoltre correlato uno stress mentale, che potrebbe favorire il rischio di malattie cardiovascolari.

Movimentazione manuale dei carichi: le mansioni a rischio

La movimentazione manuale dei carichi si riferisce al trasporto o al sostegno di un peso da parte del lavoratore, incluse le azioni del sollevare, deporre, tirare, portare o spostare un carico. Molti sono i settori coinvolti. I carichi devono essere movimentati in base alle esigenze. I principali settori lavorativi in cui è presente la movimentazione manuale dei carichi sono:

  • edilizia;
  • settore agricolo;
  • lavori in cave e miniere;
  • traslochi;
  • lavori di magazzinaggio;
  • settore ospedaliero.

La prevenzione delle patologie cardiache

Lo sforzo richiesto quando si movimentano i carichi comporta un aumento del ritmo cardiaco. La movimentazione di oggetti pesanti rappresenta un rischio per i soggetti con patologie cardiache. Movimentare carichi in modo scorretto potrebbe accentuare/recare disturbi cardiaci. Da ciò si evince l’importanza di una corretta valutazione del rischio da movimentazione manuale di carichi, per mettere in atto misure preventive e protettive che vadano ad evitare il più possibile eventuali danni a carico dei dipendenti. Nel valutare lo sforzo fisico si deve tener conto di diversi aspetti: pesantezza del lavoro, tipologia di sforzo, durata dell’operazione, ecc. Il D.lgs.81/08 prevede che nelle attività con movimentazione manuale dei carichi, i Datori di Lavoro devono considerare la possibilità rendere le operazioni meno faticose tramite attrezzature di sollevamento. Quale sarebbe il peso che, se superato, mette a rischio la salute del lavoratore? Ciò dipende dal sesso e dall’età:

  • per età compresa tra i 18 e i 45 anni: il peso massino è di 25 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne;
  • altrimenti: 20 Kg per gli uomini e 15 Kg per le donne.

E’ comunque necessario prendere in considerazione, anche i seguenti fattori:

  • dimensioni, forma e caratteristiche del carico;
  • altezza di sollevamento, distanza da percorrere, possibilità di suddividere il carico;
  • caratteristiche del luogo di lavoro (lo spazio disponibile per la movimentazione, il tragitto da percorrere, ecc.);
  • pause.

Alcune attività di movimentazione manuale possono risultare indispensabili; misure tecniche/organizzative riducono dunque il rischio di incidenti:

  • misure tecniche: uso di nastri trasportatori, carrelli, sollevatori, ecc.;
  • misure organizzative: metodi di lavoro alternativi, pause lavorative, ecc.

Lavoratori cardiopatici: come stare in sicurezza?

Il medico competente aziendale deve valutare la presenza di criticità in ambito lavorativo per i lavoratori cardiopatici che effettuano attività di movimentazione manuale dei carichi. La sorveglianza sanitaria effettuata riguarda dunque protocolli sanitari ben definiti che devono tener conto dei rischi specifici. Sta al medico, in base alle proprie conoscenze ed esperienze in ambito lavorativo, decidere, se la mansione affidata al lavoratore cardiopatico sia in effetti fattibile con lo stato di salute dello stesso. La sorveglianza sanitaria per i cardiopatici si compone di:

  • visita medica preventiva, in cui il medico accerta la compatibilità dello stato di salute del lavoratore con la propria mansione;
  • visite di controllo periodiche, con lo scopo di monitorare la salute del lavoratore.

I rischi sul lavoro legati a patologie cardiopatiche sono numerosi. Quali possono essere le cause?

  • stress ambientali (ad esempio il troppo freddo);
  • stress derivanti da un clima aziendale non ottimale o da un carico di lavoro eccessivo;
  • sforzo fisico eccessivo a causa dello spostamento di oggetti pesanti.

Movimentazione dei carichi: gli obblighi del Datore di Lavoro

Il Datore di Lavoro deve minimizzare i rischi da movimentazione manuale dei carichi tramite:

  • meccanizzazione dei processi;
  • misure organizzative adeguate;
  • controlli sanitari dei dipendenti da parte del Medico competente aziendale.

Il Datore di Lavoro deve dunque organizzarsi al meglio ed eventualmente ricorrere a mezzi utili al sollevamento, per evitare la movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. In particolare:

  • predispone i posti di lavoro in modo che vi siano condizioni ottimali di sicurezza e salute;
  • minimizza i rischi, adottando le misure opportune, in base a diversi aspetti, come le caratteristiche dell’ambiente lavorativo e le esigenze che tale lavoro implica;
  • informa i lavoratori sul peso e altri aspetti del carico movimentato;
  • provvede alla formazione e all’addestramento dei lavoratori, in modo che eseguano correttamente le procedure di lavoro;
  • sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria.

In che modo deve essere spostato un carico?

Per una corretta movimentazione manuale dei carichi: mantenere le spalle morbide, la schiena dritta, le ginocchia piegate e i piedi leggermente aperti. Bisogna far leva sulle gambe, non sulla schiena: la schiena non è un’attrezzatura di sollevamento! Non esistono normative apposite in merito alla corretta modalità di movimentazione manuale dei carichi; tuttavia:

  • evitare pavimentazioni scivolose, con buche, con macchie d’olio;
  • il lavoratore deve evitare le torsioni del tronco;
  • non devono essere effettuati movimenti bruschi dorante le operazioni di movimentazione manuale dei carichi.

Per quanto riguarda il carico:

  • tenerlo vicino al corpo durante il trasporto;
  • sollevarlo e porlo a terra con la schiena diritta e la gambe piegate;
  • se pesa troppo: suddividerlo, chiedere aiuto ad un collega oppure ricorrere ad attrezzature meccaniche.

E’ bene alternare operazioni di sollevamento dei carichi con altre attività meno pesanti, per evitare l’affaticamento. Per prevenire infortuni durante le attività di movimentazione manuale dei carichi bisogna stare in sicurezza: gli scaffali devono essere ben ancorati e gli spazi di lavoro sufficientemente ampi. Non bisogna spostare oggetti troppo ingombranti che potrebbero impedire la visibilità, aumentando la probabilità di collisioni o cadute. Insomma, prima di sollevare un carico dobbiamo studiare attentamente la situazione, anche in relazione alle attività dei colleghi: quando si sposta un carico, siamo certi di non intralciare altre attività aziendali? Se dovesse cadere, potrebbe esserci un danno alle persone; oppure nel trasporto potreste urtare persone o macchinari perché lo spazio di passaggio non è adeguato. Occorre valutare sempre scrupolosamente ogni elemento di rischio nella movimentazione, senza esitare di ricorrere all’assistenza di un responsabile in caso di difficoltà.

Norma di riferimento per la movimentazione manuale dei carichi

La norma UNI di riferimento per la movimentazione manuale dei carichi è la serie ISO 11228, suddivisa in tre parti:

  • UNI ISO 11228-1:2022, per sollevamento, abbassamento e trasporto;
  • UNI ISO 11228-2, per traino e spinta;
  • UNI ISO 11228-3:2009, per carichi a bassa intensità e ad alta frequenza.

L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) è un’organizzazione volta allo studio e alla pubblicazione delle norme tecniche volontarie, incluse quelle relative alla movimentazione manuale dei carichi. Le norme della serie ISO 11228, proteggono i lavoratori dallo stress fisico che comporta la movimentazione manuale dei carichi. Una corretta valutazione del rischio è importante e tra l’altro un obbligo per le imprese.

Pressione alta e movimentazione manuale dei carichi

La pressione sanguigna alta e lo spostamento manuale dei carichi sono due aspetti che non vanno d’accordo. Spostare oggetti pesanti può stressarci; in presenza di ipertensione può aumentare il rischio di incorrere in disturbi cardiaci e vascolari. Come evitare tutto ciò? A tal riguardo è bene adottare metodi giusti di sollevamento ed evitare di spostare da soli carichi troppo pesanti. Attività fisica intense possono essere fattori stressanti per il nostro organismo e, nelle persone predisposte, possono alzare la pressione sanguigna. In sintesi, è fondamentale che vi sia un approccio globale alla salute, che comprenda sia la gestione della pressione sanguigna sia tecniche sicure nel sollevamento dei carichi, per ridurre il rischio di infortuni ed eventuali patologie.