
Legionella e lavoro: quali sono gli ambienti favorevoli?
L’acqua è un ambiente ottimale per la legionella, che si trova infatti in bacini idrici, come fiumi, laghi, terme, ecc.; da questi si dirige nelle condotte di rifornimento d’acqua, fontane, piscine, condizionatori d’aria, ecc. Si annida in particolare dove vi sono incrostazioni e ristagni; è molto probabile nelle attività stagionali, come gli hotel. Solo inalando aria inquinata si può prendere la legionellosi; se s’ingerisce invece acqua contaminata da legionella, non vi è alcun rischio per l’uomo. Il batterio potrebbe essere presente in situazioni specifiche che riguardano l’acqua e l’impianto idrico:
- temperature tra 25 ° e 45 °C;
- presenza di alghe ed amebe, sostanze biodegradabili, ristagni che consentono lo sviluppo del biofilm;
- concentrazione di alcuni elementi, qual ferro, rame, zinco, ecc.;
- incrostazioni.
C’è da dire che il rischio di contrarre la Legionellosi in estate è maggiore, poiché si alza la temperatura che, con l’umidità, favorisce la riproduzione del batterio.
Misure preventive per un ambiente di lavoro salubre
Negli ultimi anni i dati statistici italiani attestano un costante aumento delle persone affette da legionella, che rimane una patologia alla quale non si dà purtroppo molta importanza. È bene che le aziende adottino misure preventive per evitare la proliferazione della Legionella negli impianti idrici e di condizionamento:
- Manutenzione, pulizia e disinfezione degli impianti (per eliminare accumuli di sporco favorevoli per la presenza del batterio): è bene disinfettare il circuito dell’acqua calda con cloro ad elevata concentrazione; bisogna accertarsi che eventuali cambiamenti presenti negli impianti, oppure nuove installazioni, non comportino bracci morti o condotti senza flusso dell’acqua o di tipo intermittente. In presenza di agenti che possono rappresentare un nutrimento per la legionella si ricorrere a trattamenti biocidi.
- Negli alberghi è necessario far scorrere l’acqua (sia calda che fredda) dai rubinetti e dalle docce per alcuni minuti.
- Controllare che le docce ed i rubinetti siano sempre puliti e senza incrostazioni, sostituendoli se opportuno.
- Formare le persone che gestiscono gli impianti in merito alle procedure di controllo di qualità dell’acqua e di manutenzione.
È compito del Datore di Lavoro organizzare controlli per identificare eventuali presenze di questo batterio; a lui spetta l’obbligo di valutare il rischio Legionella. Le Linee Guida per la Prevenzione e il Controllo della Legionellosi prevedono che, soprattutto nelle aziende ad apertura stagionale, vengano effettuati controlli dell’acqua, trattamento di disinfezione e pulizia prima della riapertura. Il rischio di contrarre la Legionella è praticamente nullo in quegli impianti di distribuzione con acqua molto fredda o particolarmente calda. Tenere sotto controllo la temperatura dell’acqua è fondamentale: la Legionella si sviluppa infatti tra i 25 ed i 45°C. È possibile testare l’acqua per rilevare l’eventuale presenza di Legionella? Si, con test eseguiti per il controllo di sistemi idrici complicati, per ricercare la causa di un’epidemia di legionellosi e per monitorare l’efficacia di un trattamento anti-legionella nel caso in cui questa venga riscontrata.
La Legionella: quali sono gli ambienti lavorativi più a rischio?
La Legionella entra in contatto con l’uomo tramite respirazione di minuscole goccioline contaminate; dunque, dove vi è un’esposizione ad acqua nebulizzata, bisogna prestare attenzione. Sono a rischio di contaminazione diverse attività: ospedali, case di cura, hotel e centri termali. Le strutture a maggior rischio sono quelle turistico-recettive. I contagi da Legionella sono un problema di Sanità Pubblica per la frequente presenza del microrganismo in molti contesti con ristagni d’acqua ad una temperatura minima di 25 °C. A tal riguardo, la polmonite rappresenta un problema in Italia, perché:
- sono sempre più frequenti i contagi con tale microrganismo;
- vi è una maggiore attenzione del personale medico alla malattia.
Gli interventi per abbattere il rischio Legionella sono obbligatori per diverse attività:
- strutture sanitarie: ospedali, case di cura, ambulatori, ecc.;
- strutture collettive: uffici, caserme, navi, treni, aerei, centri sportivi, scuole, centri commerciali, ecc.;
- strutture turistico recettive: alberghi, bed and breakfast, campeggi, agriturismi, ecc.;
- strutture termali: terme, centri benessere, spa, ecc.
Legionella: quali sono le tipologie d’infezioni?
L’infezione da Legionella può manifestarsi in forme differenti:
- La febbre di Pontiac: il periodo d’incubazione è massimo di 2 giorni; non interessa i polmoni e dura mediamente dai 2 ai 5 giorni. Il soggetto affetto avverte malessere generale, mal di testa e febbre.
- La polmonite da Legionella, detta anche “Malattia del Legionario” (o Legionellosi): si manifesta dopo 2-10 giorni dall’esposizione e riguarda i polmoni; la persona avverte generalmente malessere, cefalea, febbre alta, tosse, problemi respiratori, dolori toracici e allo stomaco. È la forma più grave dell’infezione; interessa soprattutto il genere maschile, con età maggiore di 40 anni, i fumatori, con patologie croniche delle vie respiratorie e con debole sistema immunitario.
DVR: Documento di Valutazione dei Rischi
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è quel documento obbligatorio ai sensi dell’art.18 del D.lgs.81/08 per tutte le imprese che abbiamo almeno un lavoratore, volto a tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e dimostrare agli organi di controllo l’avvenuta valutazione dei rischi. È obbligatorio per legge e deve essere conservato presso la sede operativa aziendale. I Datori di Lavoro devono dimostrare, in caso di controllo da parte degli Organi di Vigilanza, di aver valutato i rischi ai quali sono esposti i lavoratori, e dunque di aver messo in atto le misure necessarie per minimizzare i livelli dei rischi.
Valutazione del rischio Legionella: quali sono le fasi principali?
La valutazione del rischio da esposizione al batterio Legionella riguarda le seguenti fasi:
- Nomina di un responsabile per monitorare il livello di rischio;
- Ispezione dell’impianto idrico-sanitario, al fine di individuarne i punti critici;
- Campionamenti di acqua calda e fredda dai punti di erogazione (rubinetti, docce) e analisi di laboratorio volte ad individuare il batterio,
- Gestione del rischio legionella per attuare misure correttive necessarie a ridurre al minimo il rischio rilevato.
Prevenire il rischio legionella è un investimento per la tutela della salute dei clienti e dei dipendenti delle strutture interessate; evita pesanti conseguenze economiche e legali correlate ad eventuali casi di malattia. La prevenzione non è solo un obbligo morale ma anche legale.
Manuale di autocontrollo per il rischio Legionella: a cosa serve?
Il Manuale di autocontrollo per la prevenzione della Legionella è una documentazione indispensabile per la gestione del rischio negli impianti idrici e di condizionamento. Va redatto in ogni azienda a rischio (hotel, ospedali, case di riposo, centri sportivi e termali, ecc.). Il fine è la messa a punto delle misure di prevenzione per evitare la proliferazione del microrganismo. Il manuale deve contenere:
- La valutazione del rischio:
- fonti di contaminazione;
- mappatura degli impianti idrici e di condizionamento d’aria.
- Modalità di gestione degli impianti:
- pulizia e disinfezione;
- osservazione delle temperature;
- azioni correttive per le eventuali contaminazioni.
- Monitoraggio periodico:
- campionamenti dell’acqua;
- registrazione dei risultati e degli interventi messi in atto;
- frequenza dei controlli fissata in base al rischio.
- Piano di emergenza:
- azioni celeri in caso di Legionella;
- comunicazione alle autorità competenti;
- sanificazione straordinaria.
- Formazione del personale:
- sensibilizzazione sui danni per la salute recati dalla Legionella;
- addestramento in merito alle misure preventive;
- aggiornamenti sulle normative.
La redazione del Manuale di autocontrollo deve essere affidata a tecnici esperti in materia (interni o consulenti esterni). Se manca tale manuale le aziende vanno incontro a sanzioni amministrative e, in caso di danni alla salute pubblica, a conseguenze legali. Rispettare le linee guida e aggiornare tale documentazione consente di garantire ambienti sicuri.

