Le radiazioni emanate dal pc fanno male alla salute?

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PC e quotidianità

Il pc rappresenta un’importante conquista dell’intelligenza umana e la maggior parte di noi lo utilizza ogni giorno sul posto di lavoro o a casa.
Ci ritroviamo a trascorrere diverso tempo della nostra giornata in attività che richiedono dunque l’utilizzo di un computer; questo risulta infatti spesso indispensabile per il nostro lavoro e la vita domestica, ma troppo tempo davanti allo schermo potrebbe comportare alcuni danni alla salute.
Utilizzato ormai da tempo come strumento di calcolo, in grado di risolvere operazioni matematiche, di elaborare tantissimi dati, ma non solo, anche semplicemente per svago, come guardare un film o acquistare articoli online, il pc è entrato nella vita di tutti i giorni; si pensi ad esempio ai giochi disponibili online, in cui è possibile interagire anche con altre persone. L’uso è dunque piuttosto vario. La rivoluzione del pc portatile ha reso inoltre alcune attività più facili, senza essere vincolati ad una postazione fissa.

Radiazioni del pc

Il computer emana radiazione elettromagnetiche: sono davvero pericolose per la nostra salute?
Tra i lavoratori vi è spesso il timore di possibili danni alla salute dovuti alle radiazioni emesse dal computer; in realtà però l’intensità di tali radiazioni è molto debole.
Ad oggi non ci sono studi certi a dimostrazione che le radiazioni emesse da un computer possano determinare alcun danno alla salute di chi lo utilizza.
I computer emettono radiazioni non ionizzanti, nello specifico campi EMF; si tratta di campi elettromagnetici di radiazioni a bassa frequenza, non responsabili dunque di danni gravi come il cancro (è il caso di quelle ionizzanti). Vediamo ora quali potrebbero essere i danni delle radiazioni emanate dai computer, anche se ad oggi non vi sono statistiche affidabili: si pensa che ci potrebbe essere una correlazione con il rischio di patologie cardiovascolari e disturbi ormonali, come anche l’Alzheimer, l’asma bronchiale e la depressione.

Precauzioni

Se ci pensiamo, ogni giorno stiamo sempre a contatto con i campi elettromagnetici, attraverso telefoni ed altri dispositivi wi-fi. E’ possibile però ridurre l’esposizione adottando diverse misure preventive; innanzitutto bisognerebbe evitare di stare troppo tempo davanti allo schermo e, se possibile, allontanare lo stesso, in modo tale da avere più distanza ed evitare possibili effetti dannosi (la distanza ottimale è di 50-70 cm). Per quanto riguarda lo schermo, al momento dell’acquisto sarebbe opportuno sceglierne uno piatto, a LCD (i monitor con tubo a raggi catodici sono più dannosi per la salute).
I monitor con un tubo a raggi catodici sono molto rari per fortuna, per il danno che potrebbero recare a distanza di tempo dall’esposizione.
Quelli LCD che li hanno sostituiti sono invece piuttosto sicuri, ma emettono ancora le radiazioni.
In commercio sono disponibili, inoltre, anche schermi magnetici che coprono gli schermi attualmente utilizzati. Si raccomanda di limitare il più possibile l’uso del pc se si è in gravidanza.
Un’importante raccomandazione è quella di spegner il pc quando non si ha necessità di utilizzarlo.
L’utilizzo eccessivo del pc comporta il riscaldamento della scheda madre e della custodia, andando a rilasciare sostanze nocive nella stanza; negli ambienti in cui sono presenti diversi pc sempre in funzione è bene che vi sia un ricambio d’aria, in modo tale da evitare che l’aria respirata risulti pesante, soprattutto per i soggetti con un sistema respiratorio debole, evitando infatti l’insorgenza di fenomeni di asma (potrebbe infatti essere compromessa la respirazione).
Limitare l’esposizione è possibile, anche in presenza di diversi computer in una stanza; questi devono essere messi attorno al perimetro, lasciando libero il centro del locale.
A tal riguardo i lavoratori devono obbligatoriamente frequentare corsi di formazione per videoterminalisti, per essere informati il più possibile sui rischi cui sono esposti.

Benefici delle piante grasse

Alcuni sostengono inoltre che le piante grasse, come il cactus, sono utili per la protezione dalle radiazioni emanate dal pc (e non solo, anche dai piccoli elettrodomestici), ma non esiste alcuno studio che attesti con certezza tutto ciò. Tali piante, vivendo nel deserto, sono in grado infatti di assorbire i raggi solari, ma non sembra che proteggano dalle radiazioni del pc (abbelliscono però sicuramente la postazione di lavoro!). Non esiste una prova certa, ma supponendo che sia vero tutto ciò, tali piante dovrebbero essere posizionate tra l’operatore e il pc proprio perché le radiazioni elettromagnetiche si propagano secondo una linea retta (una pianta grassa non sembra sia in grado di deviarle).
Diversi studi effettuati negli anni ’80 in Svizzera attestano però un lieve miglioramento circa la stanchezza e fenomeni di emicrania, proprio tramite la presenza di piante grasse; alcune di queste sembrerebbero in grado di purificare l’aria, andando così ad evitare disturbi asmatici, grazie al loro potere di assorbire composti organici volatili (VOC).

Pc e gravidanza

Il periodo di gestazione è una fase piuttosto delicata della vita di una donna.
Da quando inizia il concepimento alla nascita del bimbo, il feto che cresce in pancia è particolarmente sensibile a qualsiasi tipo di influenza esterna avversa.
Potrebbero pertanto esserci danni da parte di un campo elettromagnetico per il feto in qualsiasi momento della fase di sviluppo, anche se non sono ancora stati dimostrati a livello scientifico.
Particolarmente a rischio a tal riguardo sono i primi mesi di gravidanza, quando la probabilità di un aborto è più alta e si sviluppano malformazioni di un nascituro. Ogni futura mamma dovrebbe dunque avere un comportamento responsabile riguardo le fonti di radiazioni emanate.
Le donne in dolce attesa dovrebbero pertanto evitare di poggiare il portatile sulle ginocchia, perché troppo vicino ad un bambino in via di sviluppo.
In particolare tra le otto e le venticinque settimane dopo il concepimento, il feto risulta essere infatti molto sensibile alle radiazioni, e un’alta concentrazione potrebbe portare ad una riduzione del quoziente intellettivo dello stesso (questo non riguarda tanto l’uso del pc, ma soprattutto l’effettuazione di accertamenti medici, quali radiografie).
Si fa presente che le radiazioni del pc non sono considerate particolarmente dannose in gravidanza e, qualora accidentalmente vi sia un danno al feto, questo potrà essere visibile solo dopo anni dalla nascita; è sicuramente più pericoloso l’uso del cellulare piuttosto che il pc durante la gravidanza. Detto ciò, la pancia non deve essere usata come una scrivania per il computer da parte delle gestanti, anche perché il pc dopo un po’ di tempo tende a surriscaldarsi, andando a riscaldare la pancia e potrebbe essere instabile a causa dei movimenti del feto.

Altri rischi per chi lavora al pc

La normativa vigente definisce “addetto al videoterminale” colui che opera al pc per almeno venti ore settimanali; tale figura deve essere tutelata tramite alcune precauzioni per evitare l’insorgere di eventuali problemi di salute a distanza di anni.
I tipici disturbi per la salute per tutti i lavoratori che nelle realtà produttive utilizzano frequentemente il computer (videoterminalisti) non sono correlati però alle radiazioni.
Si tratta in particolare di affaticamento visivo e problemi ergonomici (dolori muscolo scheletrici e patologie della colonna vertebrale e di altra tipologia, come la sindrome del tunnel carpale).
Uno degli obblighi del Datore di Lavoro nei confronti dei lavoratori che rientrano nella definizione di videoterminalisti è la valutazione del rischio legato alla mansione svolta.
Il Datore di Lavoro deve:

  • formare i videoterminalisti e aggiornare il corso di formazione obbligatorio per lavoratori, che potrà essere frequentato in modalità online, videoconferenza o in aula (verrà rilasciato un attestato di frequenza con verifica degli apprendimenti);
  • far rispettare una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro continuativo al videoterminale;
  • sottoporre i lavoratori a visite mediche aziendali preventive e periodiche da parte del Medico Competente aziendale (incaricato per effettuare la Sorveglianza Sanitaria).

È bene lavorare in sicurezza, evitando posture errate, specialmente se l’uso del pc è abituale ed intenso. La soluzione è quella di posizionarsi in modo corretto davanti alla scrivania e farsi una passeggiata nel rispetto dei tempi previsti dalla normativa.
Spesso si sente dire che stare davanti al pc troppe ore fa male per la presenza di radiazioni, per la postura e la vista.
Assumere una posizione fissa è dannoso: ciò potrebbe essere causa di mal di testa, stanchezza o di dolori alla schiena. Sono consigliate sedie di tipo ergonomico, regolabili in altezza, girevoli, a cinque razze e con lo schienale che assecondi i movimenti dell’operatore.
L’altezza del sedile deve essere regolata in modo tale che le gambe dell’addetto formino un angolo di 90°. C’è da dire che anche la vista si stanca dopo ore focalizzate su uno schermo: ciò potrebbe recare la cosiddetta “astenopia da videoterminalista”, che si manifesta con lacrimazione, bruciore agli occhi, intolleranza alla luce, visione annebbiata o sdoppiata e dunque stanchezza visiva.
Tale disturbo dipende dalla quantità di tempo di esposizione al pc, ma potrebbe essere evitato semplicemente posizionando il dispositivo ad una maggiore distanza (che in genere è di 50-70 cm), in modo da evitare che gli occhi siano troppo sotto sforzo.
Se si utilizza molto il pc è bene effettuare ogni tanto una visita oculistica, consigliabile una volta l’anno specialmente per chi ha problemi di vista.
È bene inoltre evitare fonti luminose intense in prossimità del pc e possibili riflessi sullo schermo o abbagliamenti (si raccomanda di non mettersi con le spalle alla finestra o con il volto davanti la stessa).
Gli esperti consigliano esercizi di rilassamento degli occhi: ogni tanto fa bene guardare lontano, magari un bel paesaggio.
I lavoratori addetti al videoterminale potrebbero accusare inoltre secchezza oculare, ma questo potrebbe dipendere da un’errata regolazione dei condizionatori, che renderebbero l’aria troppo secca.