Il ruolo della sorveglianza sanitaria nelle piccole imprese

Un’inchiesta condotta dall’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, inerente le iniziative settoriali, regionali e nazionali, ha analizzato 18 servizi di assistenza sulla sicurezza e salute lavorativa per le Piccole e Medie Imprese (PMI) in 14 Stati membri.

Quest’indagine ha rilevato che gran parte delle piccole e medie imprese necessita di assistenza per la propria salute e sicurezza. Il direttore dell’Agenzia, Hans-Horst Konkolewsky, spera che gli esiti e le analisi dei casi presentati inducano ad iniziative simili in Europa affinché migliori la salute e la sicurezza di 75 milioni di lavoratori dell’Unione Europea impegnati nelle PMI.

Inoltre, il numero di infortuni con esiti mortali nelle PMI è quasi il doppio rispetto alle aziende di ampie dimensioni. Ulteriori indagini sulle malattie lavorative rivelano che nelle piccole imprese è maggiore la probabilità di ammalarsi.

Secondo l’Agenzia di Bilbao, le piccole aziende presentano vari punti deboli, quali l’assenza di servizi interni, la minor consapevolezza di rischi e leggi,

la riduzione nelle risorse impiegate, il minor numero di contatti con organi esperti istituzionali in OSH e la sottostima dei costi indiretti e diretti inerenti malattie ed infortuni lavorativi.

Tuttavia l’attuazione di misure preventive scaturisce dall’individualità dei responsabili.

Le PMI considerano le azioni preventive più come spesa che come beneficio, nonostante nelle piccolissime aziende, il datore di lavoro sia frequentemente esposto ai medesimi rischi dei dipendenti.

Il compito dell’EU-OSHA è quindi quello di rilevare azioni preventive inerenti la sicurezza lavorativa nelle PMI. Tale ruolo necessita dunque della collaborazione degli Stati membri e dell’Unione Europea.

Il ruolo dell’arte

Gli esiti di un’indagine condotta sugli MC impiegati in aziende artigiane di 4 province italiane, rivelano l’inadeguatezza di strumenti, spazi ed attrezzature nelle piccole imprese. Inoltre questi ambienti lavorativi spesso presentano scarse condizioni igieniche. La carenza di attrezzature comprende anche PC, lettini da visita, scrivanie ed armadi per la custodia delle cartelle sanitarie e di rischio.

Le PMI inoltre non assicurano l’isolamento acustico, in quanto sono spesso limitrofe a reparti caotici.

Nelle piccole imprese sono frequentemente insufficienti le analisi dei fattori di rischio, dell’attività lavorativa e completamente assenti gli indici dell’esposizione (studi ambientali – valutazione del rischio). Si osservano numerose carenze anche nei Documenti di Valutazione dei Rischi e nei dati sulle ore lavorative, sulle assenze dal lavoro e sui cantieri aperti.

Inoltre, nelle PMI spesso il datore di lavoro non è supportato da altri collaboratori, quali DL, RSPP, e RLS e vi è un’organizzazione confusionaria delle visite mediche.

Tuttavia, le problematiche maggiori si evidenziano nelle analisi delle malattie lavorative e nella coordinazione delle idoneità con limitazioni.

Tali difficoltà generano ostilità tra l’azienda (DL) ed il MC per motivi di natura culturale ed organizzativa.

L’obiettivo dell’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro consiste nell’adozione di azioni correttive per ottimizzare la sorveglianza sanitaria soprattutto nelle piccole aziende (artigiane ed edili). .

Nelle imprese edili infatti, si osserva la maggiore percentuale di malattie lavorative ed incidenti mortali.

Il cantiere dunque è un ambiente lavorativo in continuo mutamento dotato di una complessa progettazione lavorativa, preventiva ed è caratterizzato da

problemi economici ed insufficiente cura della salute.

Negli anni ’90 nacque un progetto ispirato al “Modello Consortile di Settore” e fondato dalla UOOML di Bergamo ed i CPT degli edili, il cui obiettivo era la cura dei dipendenti delle aziende edili iscritti alla Cassa Edile.

Questa innovazione comportava il supporto dei sistemi paritetici e delle associazioni imprenditoriali. Tale modello doveva provvedere alle necessità delle aziende del settore, quali i problemi della valutazione dei rischi, la prevenzione e la cura della salute dei lavoratori.

Il compito dei sistemi paritetici consisteva nel curare i rapporti con le aziende (attualmente riguarda solo 1500 lavoratori di 174 imprese che hanno partecipato al modello), coordinare le ispezioni sanitarie e le visite mediche.

La UOOML tutela l’organizzazione dei MC (6 medici), le ispezioni in assunzione ed i controlli per la diagnosi di malattie lavorative. Gli esami medici periodici hanno luogo nei consultori del CPT, i quali sono forniti di PC con software per la cartella sanitaria e di rischio, scrivanie, lettini, attrezzature per analisi supplementari. Le visite sanitarie periodiche vengono eseguite dal MLC per i lavoratori dell’azienda, il quale supporta il reinserimento di dipendenti con limitazioni ed esegue i controlli al cospetto di RLS, affiancando la Valutazione dei Rischi.

Attualmente i benefici di tale sistema includono la riduzione dei problemi gestionali,

l’aumento della collaborazione dei MC nella Valutazione dei Rischi, il miglioramento

dei servizi sanitari e delle analisi delle infermità lavorative.

Il sistema fondato dal sistema paritetico degli edili di Bergamo rappresenta quindi un modello di prevenzione che sostiene le aziende in materia di informazione, igiene, sicurezza e formazione, ma risulta complicato da attuare nelle piccole aziende.