Muffe sul posto di lavoro: le conseguenze sulla salute

muffa lavoro prevenzioneLa muffa negli ambienti di lavoro è un problema molto comune, spesso sottovalutato, che può causare notevoli difficoltà all’interno delle aziende; infatti, la diffusione delle spore nei locali rappresenta un vero e proprio problema igienico ed estetico, ma non solo: se non trattata tempestivamente, la muffa potrebbe causare conseguenze molto gravi, come il deterioramento della struttura o problemi di salute nei dipendenti. È bene affrontare il problema prontamente per assicurare un ambiente di lavoro salutare. La legislazione vigente obbliga i Datori di Lavoro ad adottare misure preventive e trovare una soluzione in caso di eventuali problemi di muffa.

Perché si formano le muffe nell’ambiente lavorativo?

Molte imprese sono consapevoli del fatto che le muffe sono un problema da non trascurare: è importante individuarle ed eliminarle subito, in quanto possono causare danni critici, sia ai ricavi dell’azienda, sia alla salute dei dipendenti. Le cause possono essere:

  • alta umidità;
  • temperature adatte;
  • insufficiente ventilazione;
  • presenza di acqua piovana negli ambienti con aria condizionata.

Questi aspetti possono concorrere a creare un microclima favorevole all’insorgere della muffa; è importante quindi tenerli sotto controllo dotandosi di tutti gli strumenti necessari per il loro rilevamento. Cosa deve allertare i proprietari delle imprese?

  • la percezione di un odore pungente e particolare all’interno dell’ambiente;
  • la presenza di macchioline nere sui muri, soprattutto negli angoli.

Intervenire quanto prima è fondamentale per ridurre i costi di risanamento, per la tutela del benessere dei lavoratori e per scongiurare il rischio di chiusura dell’attività. La presenza di muffa è generalmente associata ad ambienti lavorativi indoor (scuole, uffici, fabbriche ecc.) che presentano tassi di umidità elevati e materiali che rappresentano fonti di nutrimento per questo insidioso ospite. Tra questi vi sono materiali organici come la carta, il legno e i tessuti, oppure la polvere e i rifiuti. Per tale motivo, onde evitare la muffa è importante pulire l’ambiente. Inoltre, negli ultimi tempi la necessità di contenere i consumi energetici ha portato le aziende a isolare gli edifici, sigillando a tutti gli effetti gli ambienti e installando sistemi di ventilazione meccanica, spesso non sufficienti a ridurre l’umidità interna.

Quali sono le fonti di umidità più comuni?

Tra le fonti di umidità usuali abbiamo le seguenti:

  • perdite d’acqua, che possono essere dovute alla rottura di tubature dell’edificio;
  • la condensa, presente in condizioni di umidità elevate, cioè la condensazione dell’umidità in presenza di mura fredde;
  • precipitazioni intense, che possono bagnare le facciate dell’edificio ed insidiarsi al suo interno;
  • acqua di risalita, che si verifica quando il terreno non è in grado di risucchiare tutta l’acqua presente a causa della pioggia, che quindi entra nell’edificio;
  • umidità igroscopica, cioè quella assorbita dai materiali impiegati per realizzare edifici;
  • acqua residuale, ossia l’acqua che rimane nella struttura dell’edificio inseguito ad una costruzione/ristrutturazione (si tratta di un’umidità che evapora durante l’essiccazione).

Diversi studi hanno anche evidenziato come le scarse condizioni igieniche degli impianti preposti al trattamento dell’aria contribuiscano ad alimentare la contaminazione microbiologica degli ambienti.

Muffe e danni per la salute dei lavoratori

Se sono presenti soggetti a rischio di allergie, con patologie croniche o che assumono farmaci immunodepressivi, l’esposizione a muffe potrebbe avere conseguenze anche molto gravi, ma non solo: essere esposti alla muffa può danneggiare la salute di chiunque. Ogni anno moltissimi lavoratori sono esposti alla muffa. Ciò, sul lungo periodo, può causare disturbi respiratori anche cronici, come polmoniti o asma bronchiale. Tra le possibili conseguenze vi è una condizione medica chiamata “aspergillosi”, con sintomi gravi, come dolori muscolari e articolari, febbre e difficoltà respiratorie. Altre conseguenze sono dolori e rigidità muscolare, affaticamento fisico, stanchezza e debolezza. Molte persone accusano anche problemi dermatologici, con eruzioni cutanee e prurito. La muffa può avere effetti negativi addirittura sulla memoria, provocare vertigini e cefalea, andando ad ostacolare la concentrazione; naturalmente questo si traduce in un drastico calo dell’attenzione del lavoratore, che così è maggiormente esposto a situazioni di pericolo e al rischio di incidenti.

Muffe sul lavoro e normativa di riferimento

La normativa nazionale di riferimento, ossia il Decreto legislativo 81/08, obbliga le imprese a rendere sicuri gli ambienti lavorativi, affrontando tutti quegli aspetti che potrebbero causare incidenti, infortuni o una malattie professionali. Il Titolo X si intitola “Esposizione ad agenti biologici” e al suo interno vengono trattati nello specifico tutti gli agenti o le sostanze di natura biologica che potrebbero compromettere la salute dei lavoratori; tra questi, quindi, troviamo la muffa. Nel Titolo X vengono messi a punto i vari tipi di agenti biologici. Questi sono classificati in quattro categorie, di crescente pericolosità per la nostra salute: virus, batteri, parassiti e funghi.

Contaminazione da muffa: garantire un ambiente di lavoro sicuro

Nella maggior parte dei casi, lo sviluppo di una malattia professionale è causata da negligenze o mancanze nella prevenzione e protezione dai rischi sul luogo di lavoro. In questo caso, il diretto responsabile è il Datore di Lavoro, il cui compito dovrebbe essere quello di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. Ha dunque l’obbligo di garantire ai dipendenti un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Deve informare i lavoratori sulle conseguenze dannose in cui potrebbero incorrere respirando o venendo in contatto con agenti nocivi. Se malauguratamente è presente una contaminazione, deve adottare tutte le misure necessarie per rendere di nuovo il luogo idoneo. Nel caso di una contaminazione da muffa, devono essere avvertiti tutti gli esposti sulla presenza dell’agente biologico e sulle modalità di prevenzione da adottare. Inoltre, è importante che i lavoratori siano al corrente delle possibili cause della contaminazione, soprattutto se legate a negligenze o interventi strutturali fallaci. La muffa negli ambienti di lavoro è dunque un problema che potrebbe mettere in pericolo la salute dei lavoratori e la struttura dell’edificio, compromettendo seriamente l’attività aziendale. Individuare il problema e risolverlo alla radice non è solo un obbligo morale, ma è anche previsto dalla legge. Se ciò non dovesse essere eseguito e se anche solo un dipendente dovesse sentirsi male, la responsabilità sarebbe del Datore di Lavoro. Quando si tratta di muffa è importante prestare sempre la massima attenzione ed agire prontamente.

Igienizzare l’ambiente di lavoro per evitare muffe dannose

Un buon livello d’igiene deve essere presente nei processi produttivi, in particolare quelli in cui si manipolano gli alimenti; un piano di igiene deve quindi prendere in esame gli impianti che li trasportano e li modificano, i dipendenti che li manipolano, ecc. Devono essere pensate le soluzioni più adatte alla situazione. La disinfezione da muffe sul posto di lavoro è fondamentale, onde evitare il deterioramento del prodotto. L’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) classifica le muffe come sostanze pericolose per la salute degli esposti. La presenza di muffa sul lavoro è un fenomeno correlato in particolare all’assenza di ricambio d’aria: bisognerebbe ventilare in modo opportuno. Ci sono però molti fattori che favoriscono la proliferazione di muffa, ovvero l’umidità e le elevate temperature; la muffa la riconosciamo dalle chiazze sulle mura. Il problema dell’umidità nei luoghi di lavoro non è dunque solo estetico. Sanificare gli impianti e le postazioni operative evita tutto ciò. La presenza di muffa nelle aziende, in particolare quelle soggette a normative HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), necessita di cura e azioni mirate a non mettere a rischio la salute dei lavoratori.

Conclusioni: va evitata la muffa sul luogo di lavoro

La presenza di muffa ove operano i dipendenti potrebbe comportare effetti sulla salute più o meno gravi, quali:

  • disturbi respiratori e cutanei;
  • stanchezza;
  • prurito agli occhi.

A tal riguardo i Datori di Lavoro devono evitare il più possibile la presenza di muffa, tramite misure opportune:

In caso di sospetto di muffa, è bene contattare un professionista per un’analisi ed un intervento specifico. Un’azione tempestiva tutela la salute dei lavoratori.