Il mal di testa riduce l’efficienza lavorativa?

Quali sono le forme più comuni di mal di testa?

mal-di-testa-laborIl mal di testa colpisce in media un lavoratore su dieci, soprattutto le donne (18-20%, contro il 5-6% tra gli uomini) determinando fino al 15% delle assenze lavorative.
La forma più comune di mal di testa è la cefalea muscolotensiva, che ha un’origine muscolare e può essere dovuta a posture scorrette davanti al pc. Tra le forme di mal di testa, l’emicrania (classica, oppure con aura) riguarda metà o una porzione del cranio. Nell’emicrania con aura, prima che si manifesti il dolore si può avere una riduzione della vista o alterazioni del gusto o dell’olfatto. Le cefalee a grappolo, invece, possono presentarsi con episodi ripetuti, per più giorni di seguito.

Quali sono i fattori scatenanti?

Secondo gli esperti, uno dei principali fattori di rischio è il turno di notte, che altera i ritmi circadiani determinando insonnia, stanchezza, nervosismo ed abbassamento di concentrazione. Tra gli altri fattori vi sono lo stress lavoro – correlato, le posture scorrette, un impegno psichico elevato, il digiuno, l’eccesso di caffeina, i farmaci, le troppe ore trascorse davanti al computer, l’esposizione a rumori o a luci.

Quali sono gli effetti sull’attività lavorativa?

Il mal di testa determina un calo di concentrazione, un aumento di errori ed un rallentamento dell’attività lavorativa.
Spesso i lavoratori colpiti da mal di testa, si trovano davanti ad una decisione: rimanere a lavoro o tornare a casa. Rimanere a lavoro, quindi, significa sapere che la produttività non sarà ottimale.