Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno studiato le reazioni dell’organismo dei fumatori quando questi smettono di fumare.
I risultati evidenziati sono molto interessanti:
- Già dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna assumono valori molto vicini alla norma.
- Dopo 2 ore si manifestano i primi sintomi da astinenza da nicotina e, dopo mezza giornata, i livelli di monossido di carbonio – agente inalato quando si fuma – sono accettabili.
- Passati due giorni, l’odore migliora sensibilmente e, dopo 3 giorni, la nicotina non è più presente nell’organismo.
- Dopo 2-3 settimane, si avverte un miglioramento della circolazione del sangue e della funzionalità polmonare, al punto che gli sforzi fisici risultano nettamente più semplici, provocando meno affanno.
- Dopo un anno, il rischio di ammalarsi di una malattia cardiaca si è ridotto del 50%, rispetto alle persone che fumano.
- Trascorsi 5-10 anni, il rischio di contrarre un tumore ai polmoni, alla gola, alla vescica, alla bocca e all’esofago si è ridotto del 50%.
- Infine, trascorsi 15 anni dall’ultima sigaretta, la probabilità di soffrire di una malattia di cuore o di ictus è equivalente ad un soggetto che non ha mai fumato.
Cosa fare in azienda per controllare il fumo?
- Rispettare il divieto di fumo;
- Valutare il rischio per i lavoratori esposti a fumo passivo dove è concesso fumare (lavoratori che operano in aree riservate ai fumatori, nei carceri, negli ospedali psichiatrici, ecc.);
- Informare i lavoratori sui danni da fumo attivo e passivo;
- I lavoratori esposti a fumo passivo che operano in locali dove è concesso fumare devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente aziendale.