Tunnel carpale: quali sono i rimedi? La prevenzione?

Il tunnel carpale è una malattia professionale?

carpaleIl tunnel capale è un vero e proprio canale nel polso, costituito dalle ossa del carpo e dal legamento trasverso del polso; al suo interno è presente il nervo mediano. La sindrome del tunnel carpale è una patologia generata dalla compressione di tale nervo mediano. Le persone affette se ne accorgono poiché avvertono formicolio e dolore alla mano e al polso, accompagnati da un senso di debolezza nella mano, come se non fossero in grado di afferrare gli oggetti. Il dolore si manifesta soprattutto durante la notte. La sindrome è individuata come una malattia professionale dal Ministero della Salute e il lavoratore che ne è affetto ha diritto all’indennizzo da parte dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni Lavoro). Questa patologia si manifesta con dolori acuti e in molti casi per curarla è necessaria un’operazione chirurgica. Il primo sintomo per accorgersi del sopravvenire della sindrome del tunnel carpale è un intorpidimento della mano e delle dita, al quale poi seguirà un dolore molto forte una volta che il problema si farà più serio. Si tratta di un’infiammazione dei tessuti che circondano i tendini flessori presenti nel tunnel carpale, che vanno a comprimere il nervo mediano; questo nervo ha l’importante compito di dotare di sensibilità il pollice, l’indice, il medio e una parte dell’anulare. Il gonfiore dei tessuti va a comprimere il nervo, recando dolore per il soggetto affetto. Il lavoratore che esercita una mansione a rischio per la sindrome del tunnel carpale non è tenuto a dimostrare la diretta correlazione tra la mansione svolta e l’infiammazione del tunnel carpale per ottenere il risarcimento INAIL. Insomma, si tratta di una patologia piuttosto seria se non altro perché ogni anno coinvolge purtroppo molti lavoratori.

Quali sono le cause della sindrome del tunnel carpale?

Diversi fattori possono aumentare la probabilità di contrarre la sindrome del tunnel carpale. Vediamone alcuni:

  • Ereditarietà: sono più soggetti a questa patologia tutti quelli che hanno il tunnel carpale più piccolo della norma (è una caratteristica ereditaria);
  • Tipo di mansione: il disturbo è piuttosto frequente nelle persone che svolgono mansioni che vedono l’utilizzo delle mani o che impiegano attrezzature manuali che trasmettono vibrazioni al sistema mano-braccio;
  • Cambiamenti ormonali: ad esempio la gravidanza può essere un aspetto favorevole per l’infiammazione dei tendini del tunnel carpale;
  • Età: la malattia si manifesta soprattutto in età adulta (persone con almeno 45 anni);
  • Sesso: è maggiormente colpito il genere femminile;
  • Essere affetti da altre malattie: alcune patologie come il diabete, l’ipotiroidismo, la tenosinovite dei flessori del carpo o l’artrite reumatoide aumentano la probabilità di contrarre il tunnel carpale;
  • Sport: alcuni sport, come il tennis, aumentano il rischio.

Tutti questi fattori elencati quindi possono essere causa di forte dolore per il nervo mediano, che per il paziente va a compromettere la capacità motoria del polso e della mano.

Tunnel carpale e mansioni a rischio

Il tunnel carpale è la malattia nervosa periferica molto comune in ambito lavorativo; interessa chi uso molto le mani, chi svolge dunque mansioni manuali o opera in ufficio e per gran parte della giornata utilizza il mouse del pc. Le mansioni a rischio sono quelle che prevedono movimenti ripetitivi, come i lavoratori che operano nel campo alimentare, manifatturiero, informatico, tessile e gli addetti la videoterminale. Nello specifico, per il Ministero della Salute potrebbero comportare il tunnel carpale tutte quelle attività che espongono, in modo non occasionale a:

  • movimenti ripetitivi o prolungati del polso;
  • pressione della mano;
  • compressione del nervo mediano del polso prolungata nel tempo;
  • impatti ripetuti sulla regione del carpo (la parte della mano che congiunge il radio con il metacarpo).

Con l’espressione “non occasionale” si intendono tutti quei lavori che si compiono ogni giorno, in modo prolungato nel tempo e sistematico.

Tunnel carpale e prevenzione sul lavoro

La prevenzione negli uffici è importante: si consiglia a tutti coloro che utilizzano il computer l’acquisto di un mouse ergonomico apposito per evitare che venga compromesso il nervo mediano. Il Medico Competente aziendale deve visitare periodicamente tutti i lavoratori a rischio per rivelare eventuali sintomi da sindrome del tunnel carpale. Nel caso in cui il lavoratore sia colpito dalla patologia, il Medico Competente dovrà tenerne conto nel rilascio del certificato di idoneità lavorativa, indicando opportune prescrizioni lavorative. Per ridurre l’infiammazione potrebbe essere sufficiente l’uso di un tutore, oppure dei farmaci anti-infiammatori non steroidei, ma nei casi più gravi è necessaria l’operazione chirurgica. Nel caso in cui un lavoratore avverta i sintomi tipici del tunnel carpale sono utili delle pause durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Se si effettuano lavori manuali con degli attrezzi, si consiglia di impiegare quelli ergonomici e più leggeri. Vediamo ora cosa bisogna evitare in caso di sintomi:

  • sollevare oggetti troppo pesanti;
  • movimenti ripetitivi con le dita delle mani e polsi;
  • prese strette prolungate;
  • carichi e pressioni sul palmo (azioni che si fanno anche nella quotidianità quando trasportiamo le buste della spesa).

Tunnel carpale: i rimedi senza chirurgia

Le nostre mani presentano una struttura complessa, forte, resistente, con capacità di precisione, di compiere movimenti molto fini (come il caso della microchirurgia), scrivere e disegnare, suonare uno strumento, realizzare utensili, ecc. Tutte queste azioni sono possibili grazie alla complessità dell’architettura anatomica e biomeccanica, che rende le mani adeguate ad ogni situazione, ma allo stesso tempo delicate se il loro equilibrio è alterato da un trauma o da qualche malattia. E’ opportuno rivolgersi a chirurghi e fisioterapisti in caso di qualche cambiamento funzionale o strutturale. Una buona diagnosi è di fondamentale importanza per stabilire il giusto piano di trattamento. Si consiglia di effettuare una valutazione preliminare tramite più test, cosi da individuare con probabilità una sindrome del tunnel carpale. Si può dunque provare ad immobilizzare il polso con una polsiera con stecca rigida per alcune settimane. Tra i farmaci utili per il trattamento della patologia vi sono gli antinfiammatori. In genere si guarisce con il trattamento, ma a lungo andare più del 50% dei casi necessita di un intervento chirurgico. Vediamo qualche consiglio utile:

  • In molte situazioni, l’assunzione eccesiva di farmaci non è una soluzione, anzi potrebbe creare altri problemi nel tempo;
  • Non fidarsi di chi propone un trattamento che non si basa su un’attenta valutazione dello specifico caso;
  • Non rivolgersi a chi propone cure con macchinari che non sono utili o addirittura sconsigliati;
  • Diffidare da chi propone come prima scelta l’intervento chirurgico, considerandolo un intervento semplicissimo, durante il quale si effettua un taglietto di 1 cm;
  • E’ bene scegliere un esperto in materia che, dopo un’accurata diagnosi, propone un trattamento adeguato alle necessità del paziente e basato sulle evidenze scientifiche. Il trattamento deve essere effettuato solo da terapisti specializzati nel campo. Rivolgersi ad un professionista specializzato è indispensabile per evitare un’iniziale diagnosi sbagliata, e dunque una terapia che comporterebbe solo una perdita economica e di tempo, ma soprattutto per ricevere il trattamento corretto in base al problema che si ha.

Specifici trattamenti potrebbe essere utili per risolvere il problema, come ad esempio la neurodinamica, che è una branca della terapia manuale che si occupa di alleviare i dolori ai nervi. Tramite tecniche di scivolamento e tensionamento si cerca di far scorrere i nervi bloccati. Esercizi terapeutici sono utili per migliorare la mobilità articolare e dei nervi. Vi sono anche facili esercizi da ripetere da soli a casa più volte durante la giornata, in modo tale da mantenere e migliorare continuamente i risultati ottenuti nel corso delle varie sedute.

Intervento chirurgico per il tunnel carpale: quali sono i rischi?

L’intervento chirurgico per curare la sindrome del tunnel carpale riguarda un taglio del legamento trasverso del carpo, proprio per tentare di diminuire la compressione del nervo mediano, ma non è sempre risolutivo. Innanzitutto bisogna essere sicuri della diagnosi: si potrebbe anche trattare infatti di un’altra neuropatia compressiva o di una radicolopatie cervicali (che vanno a toccare le radici nervose a livello cervicale) e dunque l’operazione non sarà utile in questi casi, anche se i sintomi sono molto simili a quelli della sindrome del tunnel carpale. Responsabile della sindrome del tunnel carpale potrebbe essere la tenosinovite del flessori (un’infiammazione della guaina sinoviale e dei tendini delle dita delle mani) e se non si agisce su questa, che è la causa del dolore, come si può pensare di risolvere il problema? Molte persone operate per curare la sindrome del tunnel carpale vanno spesso incontro a recidive dopo l’intervento. Ciò dipende da una errata valutazione preliminare. Sottoporsi ad un intervento comporta inoltre complicanze e rischi:

  • cicatrici dolorose e cheloidi (lesioni lisce e lucide tipiche degli interventi chirurgici, che possono insorgere anche dopo diverso tempo dall’operazione);
  • infezioni e gonfiore;
  • dolore nei primi giorni dopo l’intervento e la successiva immobilità che, a seconda dei casi, su prescrizione dell’ortopedico potrebbe comportare l’assenza dal lavoro anche per alcune settimane;
  • algodistrofia: è un dolore cronico, intenso e continuo generato dalla resezione del legamento trasverso del carpo che reca un’instabilità carpale (si potrebbe manifestare l’artrosi).

Ciò non significa che la chirurgia è inutile, ma spesso si ricorre ad essa con troppo facilmente anche quando il paziente non ne necessita.