Che cos’è il toner?
Per toner s’intende una polvere finissima contenente particelle di carbone, ossidi di ferro e resina. Viene utilizzato nelle stampanti laser, nelle fotocopiatrici e nei fax. Il toner viene versato da un tamburo sui fogli da stampare e successivamente, passando tramite un riscaldatore, viene liquefatto e si imprime sulla carta andando a formare il testo e le immagini stampate.
Le particelle carboniose, inoltre, sono mescolate ad un copolimero stirene acrilato, una resina poliestere o altri polimeri speciali.
In passato la dimensione delle particelle del toner era di 14–16 µm, successivamente per migliorare la risoluzione dell’immagine la dimensione delle particelle venne ridotta fino a raggiungere la risoluzione di circa 8–10 µm. I produttori di toner monitorano la distribuzione della dimensione delle particelle, allo scopo di generare una polvere adatta all’uso nelle loro stampanti.
Quali sono i rischi per la salute?
I consumabili dell’attività di stampa, il toner e la carta, insieme ai gas già presenti nell’ambiente, vengono elaborati nell’apparato di stampa che rilascia (in seguito a processi fotochimici, alte temperature, magnetismo e radiazioni), le seguenti sostanze:
- composti organici volatili;
- particolato con particelle di dimensioni che possono variare da 1 a 1/10 di µm (attualmente rilevate fino a 23/1000 di micron);
- ozono;
- selenio.
I principali istituti nazionali e internazionali si sono interessati del problema dell’inquinamento prodotto da questa tecnologia ed hanno emanato apposite linee guida, ponendo per ogni agente eventualmente rilevato negli ambienti di lavoro dei limiti di concentrazione in luogo chiuso. Le concentrazioni di tali sostanze inquinanti andrebbero monitorate con apposite apparecchiature nei luoghi di lavoro.
Il metodo scientifico della valutazione delle sostanze inquinanti nei luoghi chiusi, simula in un ambiente tecnico, privo di emissioni proprie, le stesse condizioni che si riscontrano ad esempio in un ufficio. Infatti, vengono registrati i valori delle principali sostanze inquinanti ambientali, prima, durante, e dopo la stampa, ripetendo le misurazioni per ogni differente modello di stampante.
Riguardo la tossicità dei toner, alcuni studi dimostrano che la polvere dei toner contiene particelle in grado di penetrare negli alveoli, determinando disturbi soprattutto nei soggetti con mucose ipersensibili nelle vie respiratorie superiori ed inferiori. Pertanto, i soggetti con un’iperreattività aspecifica nasale o bronchiale possono presentare sintomi quali starnuti, muco nasale, tosse e disturbi respiratori.
Il rischio cancerogeno, invece, dovuto alla presenza del nero fumo (carbon black) non esiste più in quanto tale sostanza da anni non viene più utilizzata nei toner.
Cosa fare per ridurre i rischi?
Per ridurre i rischi occorre:
- seguire scrupolosamente le istruzioni riportate nel manuale d’uso;
- riporre le apparecchiature in un ambiente ampio e ben ventilato;
- installare gli apparecchi di elevata potenza in un luogo separato ed installare un impianto di aspirazione locale;
- non rivolgere le bocchette di scarico dell’aria verso le persone;
- effettuare regolarmente la manutenzione delle apparecchiature;
- utilizzare sistemi di toner chiusi;
- sostituire le cartucce del toner in base alle indicazioni del produttore e non forzare l’apertura;
- eliminare con un panno umido le tracce di toner; sciacquare con acqua e sapone le parti di pelle sporche di toner. Non utilizzare acqua calda o bollente, altrimenti il toner diventa viscoso;
- eliminare con molta attenzione i fogli inceppati per non sollevare polvere;
- utilizzare guanti monouso per sostituire il toner liquido o in polvere.
I datori di lavoro, pertanto, debbono tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro dei propri lavoratori prestando attenzione ai suddetti suggerimenti.
Con l’occasione trasmettiamo l’elenco dei corsi di formazione in aula sulla sicurezza del lavoro e dei corsi gratuiti per apprendisti.